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Alan Wake 2: un atteso ritorno tra misteri e orrore

Alan Wake è rimasto intrappolato in un limbo per molto tempo, proprio come Dale Cooper di Twin Peaks nel Black Lodge. Alla fine del suo primo gioco, Wake si è trovato bloccato nel misterioso Dark Place, dando vita a una tragedia poetica. Le difficoltà di finanziamento e una partnership con Microsoft complicarono la pubblicazione della serie, costringendo lo sviluppatore Remedy a concentrarsi su nuovi titoli, come Control del 2019. Tuttavia, lo scrittore Sam Lake ha mantenuto in cantiere l’idea di un sequel per oltre dieci anni, aspettando il momento giusto per liberarla dal suo Dark Place.

L’attesa è finita

Il momento atteso è quasi arrivato, con Alan Wake 2 in uscita il 27 ottobre grazie al supporto di Epic Games. Dopo 13 anni, Remedy ha avuto tempo a sufficienza per concepire un sequel di survival horror più ambizioso e strano, capace di risolvere il cliffhanger dell’originale e sorprendere i fan. Dopo aver provato una lunga demo di Alan Wake 2, è subito evidente che Lake e Remedy hanno una carica creativa da liberare. I due capitoli che ho giocato non sono solo una reinvenzione del formula del primo gioco, ma un’esperienza horror avant-garde che mette in risalto l’influenza di David Lynch. Se il primo gioco era simile a Twin Peaks, Alan Wake 2 è decisamente Twin Peaks: The Return.

Esplorando il nuovo mondo

Nella prima parte della demo, mi sono trovato a esplorare territori familiari e nuovi. Invece di controllare Alan Wake, seguo l’agente dell’FBI Saga Anderson mentre indaga su una piccola cittadina. Anche se il personaggio è nuovo, il gameplay offre una certa familiarità. Proprio come in un recente gioco di Resident Evil, esploro ogni angolo di un mondo riccamente dettagliato, raccogliendo oggetti, risolvendo puzzle occasionali e affrontando mostri in scontri in terza persona, simili ai contadini di Resident Evil 4.

Questo rappresenta un cambiamento rispetto al primo gioco, spostandosi verso un design più tradizionale di survival horror, ma non era una sorpresa per Remedy. Durante l’evento di anteprima, Lake ha spiegato che il sequel ha attraversato diverse fasi negli ultimi dieci anni. La versione finale che riceveremo a ottobre è molto più vicina a ciò che la serie avrebbe potuto essere inizialmente.

Un viaggio creativo

La demo è ricca di energia creativa. Una delle mie avventure mi porta in un parco tematico dettagliato chiamato Coffee World, dove combatto contro alcuni nemici mentre navigo tra attrazioni caffeinate come The Percolator. È un set piece assurdo, ma perfettamente in linea con la natura stravagante del mondo intorno a me.

Ho anche trascorso del tempo nel Palazzo Mentale di Saga, dove posso raccogliere indizi e appenderli a una bacheca. Questa esperienza mi fa sentire un partecipante attivo nel mistero centrale del gioco, permettendomi di mettere insieme i vari indizi. Questo meccanismo di gioco ricorda la filosofia di Lynch, che non vuole risolvere i misteri per il suo pubblico, ma piuttosto dare loro i pezzi del puzzle da gestire. Che divertimento c’è in un mistero se qualcun altro lo risolve per te?

Affrontare l’assurdo

Lake condivide questa idea e l’ha integrata in Alan Wake. Riferendosi a una citazione di Stephen King che apre il primo gioco, spiega che “gli incubi esistono al di fuori della logica, e non c’è divertimento nelle spiegazioni”. Questa non è solo una frase di stile, ma una sorta di missione per il lavoro di Lake.

Nel secondo atto della demo, ho finalmente potuto giocare come Alan Wake stesso. Anche se il gameplay resta simile, è in questo capitolo che Alan Wake 2 diventa molto più strano e avant-garde. Un hotel si piega su se stesso in modi impossibili, e quando incontro il duro Alex Casey (interpretato dallo stesso Lake), parla in enigmi.

Ogni momento è più strano del precedente, ma non è casuale. Lake esprime il suo disappunto per chi confronta l’arte di Lynch semplicemente perché è “strana”. Crede che l’assurdo debba avere uno scopo e che ogni elemento debba essere significativo.

Un puzzle intrigante

Questo impegno per una logica sensata diventa quasi un componente chiave del gameplay. Come Saga, anche Alan può ritirarsi nel suo Palazzo Mentale, ma ciò che accade lì impatta direttamente il mondo esterno. Durante la missione, Wake cerca il luogo di un omicidio cultista in un hotel. Per farlo, mi viene dato un puzzle che mi permette di costruire una sorta di copione che altera l’ambiente attorno a me.

La mia avventura culmina in una sequenza emozionante in cui un poltergeist mi insegue attraverso l’hotel, mentre le porte esplodono in schegge di legno.

Un’esperienza audace

Il capitolo di Wake è un’esperienza di gioco straordinaria e confondente, che riassume tutto ciò che Remedy ha realizzato fino ad ora. Gli elementi da shooter conferiscono un certo appeal mainstream, ma molti giocatori potrebbero rimanere sorpresi dalla stranezza del gioco. Se vi aspettate la stessa azione campy dell’originale, rimarrete scioccati.

Riflettendo su Twin Peaks: The Return, che ha completamente abbandonato il fan service per offrire un’esperienza audace, Lake ha trovato ispirazione per il suo sequel. Alan Wake 2 si sta formando come un’esperienza horror misteriosa che offrirà ai fan della serie molte tessere del puzzle da assemblare. Sebbene Wake lotti per uscire dal Dark Place, la mia curiosità mi spinge a esplorare ancora di più.

Alan Wake 2 sarà disponibile il 27 ottobre per PlayStation 5, Xbox Series X/S e PC.