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Aloft: un’avventura ecologica tra le nuvole

Aloft prende il suo nome dall’arcipelago galleggiante, dove tu e fino a otto amici siete gli unici abitanti di un mondo altrimenti deserto. Proprio come BitCraft, che ho avuto modo di provare durante il Game Developers Conference di quest’anno, il gioco punta su un ambiente interattivo in cui i giocatori devono dare per ricevere. Tuttavia, Aloft si distingue per l’elemento della “guarigione”, che permette di ricostruire e prendersi cura di isole maledette. Durante il Summer Game Fest, ho assistito a una presentazione senza mani, durante la quale ho parlato con gli sviluppatori riguardo alle loro ispirazioni e ho visto come combattevano contro funghi malvagi per salvare l’ambiente.

Dopo 30 minuti di gameplay, Aloft si è rivelato un gioco di sopravvivenza con un meccanismo solido che prevede la purificazione di centinaia di isole, la progettazione della propria casa e la scoperta di nuovi pezzi della misteriosa storia del mondo. Mentre i giocatori si spostano tra le isole, potrebbero imbattersi in alcune con aure oscure che indicano un’infestazione. Qui, dovranno affrontare mostri utilizzando armi come asce e archi. Spesso, l’infestazione si manifesta come una radice spessa che genera nemici ispirati ai funghi. Una volta sconfitti e liberato l’isola dalla radice maledetta, l’aura oscura svanisce e il paesaggio ritorna rigoglioso.

Tuttavia, il lavoro non finisce qui. I giocatori devono ulteriormente nutrire l’isola completando compiti su una lista di controllo specifica per ciascuna isola. L’interfaccia utente mostra diverse azioni che i giocatori possono compiere per migliorare la salute dell’isola, come piantare alberi o introdurre fauna nell’ecosistema. Alcune isole potrebbero far crescere mirtilli, che possono poi essere utilizzati per coltivarli su un’altra isola. Inoltre, si possono trovare materiali per costruire e animali da allevare per risorse come latte o lana. Queste caratteristiche incoraggiano i giocatori a esplorare ogni isola, anche se non si fermano a lungo. Alcune isole possono persino nascondere rovine che raccontano la loro storia.

Gli sviluppatori si sono ispirati a molte fonti, in particolare ai film di Hayao Miyazaki, che si concentrano sulla natura e sull’impatto della guerra. Ad esempio, La principessa Mononoke racconta la storia di una ragazza cresciuta dai lupi e di un principe maledetto che affrontano le conseguenze spirituali della distruzione della natura per avidità. Un sviluppatore presente ha dichiarato che “[è] meno incentrato sulla Seconda Guerra Mondiale o sulla minaccia della bomba atomica. Si tratta più di ecologia e cambiamento climatico.” Hanno voluto creare un gioco in cui il giocatore diventa una forza attiva per trasformare l’ambiente in modo positivo, contribuendo così a salvare le isole.

Un altro aspetto del gioco incoraggia fortemente i giocatori a costruire. Quando scoprono civiltà, possono utilizzare oggetti come quaderni da schizzo per copiare i design dei mobili e costruirli. Allo stesso modo, gli amici che visitano possono copiare i design presenti nella casa del giocatore. Una volta scelto un’isola come base, possono anche aggiungere accessori simili a eliche che permettono di guidarla come una nave. Ma c’è un aspetto da considerare che si ricollega al tema della salvaguardia ambientale: i giocatori devono assicurarsi di non danneggiare l’ecosistema dell’isola nel processo, altrimenti essa inizierà a perdere salute fino a diventare infetta.

Aloft appare come un solido gioco di sopravvivenza con un’identità distintiva, radicata nel salvataggio dell’ambiente e nella rinascita della civiltà. Sono curioso di scoprire come si sviluppa la progressione dopo un paio d’ore di gioco, invece di soli 30 minuti, ma dovrò aspettare il lancio (o, almeno, la demo attualmente disponibile).

Aloft arriverà su PC alla fine del 2024. La sua demo è già disponibile su Steam.