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Amnesia: The Bunker, il ritorno di un classico dell’orrore

Quando si parla di giochi horror, spesso ci si aspetta che i mostri rappresentino paure più profonde e significative. Tuttavia, non tutti i titoli del genere ambiscono a questo, e molti giochi, come quelli sui zombie, si concentrano su azioni frenetiche piuttosto che su una riflessione tematica. Questo mi ha spinto a cercare esperienze di horror più cerebralmente stimolanti, simili all’inquietante Amnesia: The Dark Descent del 2010.

Non sorprende, quindi, che il primo gioco horror del 2023 che riesce a soddisfare questa esigenza sia un nuovo capitolo della saga di Amnesia. Amnesia: The Bunker, sviluppato da Frictional Games, trasforma un bunker abbandonato della Prima Guerra Mondiale in un’enorme casa infestata. La vera paura non deriva solo dal mostro inafferrabile che mi insegue nell’oscurità, ma anche dai messaggi profondi che il gioco trasmette riguardo al PTSD durante la guerra, un tema che molti titoli bellici tendono a trascurare.

Un inizio cinematografico

L’avventura comincia in modo sorprendentemente cinematografico. Mi ritrovo nei panni di un soldato della Prima Guerra Mondiale, correndo tra le trincee con una pistola in mano, mentre esplosioni e colpi di fucile risuonano sopra di me. Un’azione che ricorda titoli come Battlefield 1, ma che si sposa perfettamente con l’atmosfera opprimente tipica di Frictional. Questo prologo oscuro prepara il terreno per il gameplay più tradizionale di Amnesia che seguirà.

Subito dopo, mi sveglio in un bunker francese inquietantemente silenzioso. Questo contrasto con l’introduzione caotica mi permette di elaborare la violenza appena vissuta. Vagando nel buio, incontro un altro soldato, ma non ho nemmeno il tempo di chiedergli dove mi trovi prima che un mostro lo divori. Da quel momento, il mio obiettivo è chiaro: scappare da quel luogo.

Esplorazione e strategia

Ciò che distingue The Bunker dai suoi predecessori è la struttura più aperta. Dopo aver sbloccato le serrature di emergenza, ho la libertà di esplorare le varie aree del bunker – dalle stanze abitabili all’arsenale – nell’ordine che preferisco. Appunti sparsi mi forniscono indizi sugli obiettivi di ciascuna zona, ma posso affrontare i puzzle come voglio. È uno spazio ben progettato che trasforma l’esplorazione in un continuo esercizio di ragionamento spaziale.

Ci sono diverse sorprese. La rete di illuminazione del bunker dipende da un generatore che devo mantenere sempre rifornito. Quando il carburante finisce, tutto diventa buio. Ho una torcia, ma è un antico modello rumoroso che necessita di essere “avviato” come un motore. Purtroppo, ogni rumore attira l’attenzione del mostro che si aggira per i corridoi. Dopo un’ora di gioco, il sistema di gioco si fa chiaro: riempio il generatore di carburante, esco per raccogliere risorse prima che le luci si spengano e cerco di muovermi il più silenziosamente possibile. È una variante spaventosa di SteamWorld Dig, quasi con elementi roguelite.

La tensione costante

Questo loop crea una premessa di gioco horror forte, anche se a volte frustrante. Le scommesse sono altissime, poiché posso salvare solo tornando in una stanza sicura al centro del bunker. Più tempo trascorro ad esplorare, più rischio di perdere tutto se il mostro mi uccide. Ogni volta che il generatore si spegne, il mio cuore accelera. Tuttavia, può diventare difficile fare progressi significativi. È facile attirare l’attenzione del mostro, e una volta che inizia a cercarmi, è complicato sfuggirgli. Dopo un po’, la paura si trasforma in frustrazione, specialmente quando devo ripetere lo stesso percorso per la quarta volta. Questo aspetto pesa su The Bunker.

Un’esperienza indimenticabile

Nonostante le frustrazioni, The Bunker riesce a funzionare come un efficace gioco horror. Non si limita a fornire spaventi per il gusto di farlo. Esplorando, trovo appunti lasciati dai soldati, alcuni dei quali rivelano l’origine del mostro, mentre altri mostrano il tormento dei soldati che affrontano il loro passato. Il bunker diventa una prigione mentale che visualizza l’inevitabilità del PTSD. Ogni rumore imprevisto aumenta la mia ansia, come quando si sente un colpo di camion e si istintivamente ci si ripara. Questa idea rende Amnesia: The Bunker uno dei giochi di horror psicologico più toccanti degli ultimi anni.

Se si ha la pazienza di affrontare il suo sistema di rischio e ricompensa, Amnesia: The Bunker è un’esperienza che resta impressa nella mente. Racconta una storia di guerra più efficace rispetto a qualsiasi titolo di Call of Duty, mettendo l’accento non sul caos del conflitto, ma sul silenzio inquietante che segue. Non è il mostro a spaventarmi, ma quei momenti silenziosi tra un attacco e l’altro, in cui mi chiedo quando accadrà di nuovo.

Amnesia: The Bunker sarà disponibile dal 6 giugno per PlayStation 4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S e PC.