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Assassin’s Creed Nexus VR: un tuffo nel passato virtuale

Ho vissuto quest’anno molte esperienze memorabili in VR. Ho scalato montagne, guidato un esercito di piccoli personaggi e persino remato in kayak. Con Assassin’s Creed Nexus VR, posso aggiungere un’altra impresa alla mia lista: ho saltato su un guardiano ignaro per infliggergli un colpo mortale con una lama nascosta. Devo ammettere che questa sensazione mi preoccupa un po’.

Ubisoft è stata un sostenitore di lungo corso della realtà virtuale, iniziando con titoli come Eagle Flight. Tuttavia, con Assassin’s Creed Nexus VR, la casa di sviluppo fa un grande passo in avanti in questo settore. Non si tratta di un’altra “esperienza” virtuale basata su uno dei suoi franchise più noti, ma di un vero e proprio gioco di Assassin’s Creed, completo di tutto ciò che ci si aspetta dalla sua controparte su console. Ci sono furtività, parkour, scasso, borseggio, salti pazzeschi e una grande varietà di collezionabili nascosti in riproduzioni in miniatura di luoghi storici. L’unica cosa che manca è l’immenso mondo aperto, e in effetti questa è una delle sue qualità migliori.

Un utilizzo sorprendente della VR

Assassin’s Creed Nexus VR non è solo un ottimo utilizzo della realtà virtuale; è uno dei migliori giochi di Ubisoft degli ultimi anni. Sfruttando in modo intelligente i limiti della tecnologia, la formula un po’ stanca di Assassin’s Creed ha finalmente ricevuto una rinfrescata necessaria. Sebbene Ubisoft continui a produrre enormi giochi open world con efficienza meccanica, il suo cuore sembra battere per la VR.

Nel cuore dell’Animus

In Assassin’s Creed Nexus VR, i giocatori si trovano nel bel mezzo di un’operazione Abstergo per recuperare artefatti perduti nel tempo. La trama è piuttosto semplice e serve principalmente a giustificare un setup “grandi successi”, in cui i giocatori impersonano tre assassini iconici: Ezio, Kassandra e Connor. Ognuno di loro ha missioni specifiche legate al proprio periodo storico e condividono meccaniche di gioco che si intrecciano tra le varie storie. Ogni capitolo si svolge in una città esplorabile in dimensioni ridotte, piena di collezionabili e sfide opzionali come percorsi di parkour a tempo. Gli obiettivi principali rimangono quelli classici di Assassin’s Creed: infiltrarsi in luoghi sorvegliati, rubare oggetti chiave e assassinare i bersagli.

Ciò che colpisce è quanto della formula di Assassin’s Creed sia mantenuto in una struttura più snella, e quanto tutto ciò risulti fantastico. Il parkour è reso semplice: basta tenere premuto il pulsante A mentre si corre per “attaccarsi” magneticamente ai punti di atterraggio, permettendomi di correre senza sforzo sui tetti d’Italia. Posso anche scalare qualsiasi edificio semplicemente afferrando i bordi con i tasti laterali dei miei controller Meta Quest. Una scalata incredibile mi ha visto arrampicarmi sui pennoni di una nave enorme, camminando con cautela su delle funi per raggiungere un punto di osservazione.

Un’esperienza immersiva

La fisicità migliora ogni aspetto di una formula che negli anni è diventata un po’ ripetitiva. Prendiamo la furtività: quando mi muovo in stanze piene di guardie, mi ritrovo a inginocchiarmi in carne e ossa e a nascondermi dietro barili per evitare di essere visto. Tutto risulta così intuitivo che non ho nemmeno bisogno di un tutorial. So che per distrarre un nemico posso lanciare un oggetto. Quando voglio contrassegnare una guardia, mi basta posarvi lo sguardo per un attimo. Sono io a muovermi attivamente, non un semplice giocatore che preme pulsanti.

Questa sensazione rende le uccisioni, un marchio distintivo della serie, ancora più soddisfacenti. Quando mi avvicino silenziosamente a una guardia ignara, muovo il polso per estendere la mia lama nascosta e colpirlo per un’eliminazione istantanea. Anche se può sembrare inquietante, è una delle esperienze più appaganti che ho vissuto in un gioco VR. Quando termino una missione con Connor, che culmina con il mio intervento in un’impiccagione pubblica per eliminare il boia di fronte alla folla, mi sento realmente un assassino, come mai prima d’ora.

Non tutto è perfetto. I combattimenti possono risultare imprecisi, poiché devo colpire al momento giusto per parare gli attacchi. Ancora fatico a trovare il giusto tempismo a causa di una rilevazione del movimento non sempre precisa, il che mi porta a colpire in modo casuale. Anche le tecniche di parkour avanzate possono risultare complicate, e i movimenti delle braccia per saltare tra appigli lontani mi hanno fatto finire in un baratro. Ho anche subito alcune cadute mortali a causa di un’improvvisa disconnessione della mano da un bordo.

Un futuro promettente

Tuttavia, questi momenti di disguido sembrano trascurabili rispetto all’eccellente esperienza di Assassin’s Creed Nexus VR, poiché Ubisoft ha curato abbastanza dettagli da compensare le piccole cadute. Adoro la sensazione di prendere l’arco da una spalla e la freccia dall’altra, allineando un colpo perfetto che abbatte una guardia su un tetto lontano. C’è un piacere semplice nel scalare il lato di una nave, afferrare la gamba di un guardiano e buttarlo in mare per un’eliminazione silenziosa. Anche i dettagli come l’uso della lama nascosta per tagliare la corda di una campana d’allerta rendono questa esperienza la più immersiva in VR dai tempi di Half-Life: Alyx.

Assassin’s Creed Nexus VR rappresenta un nuovo inizio per Ubisoft, una casa di sviluppo che ha faticato a mantenere fresca la sua tipica “mappa di gioco” negli ultimi anni. Eliminando il superfluo dei mondi aperti, Nexus si concentra maggiormente su azioni soddisfacenti e coinvolgenti. Ogni idea già vista, come il tuffo nel fieno, risulta totalmente nuova in un contesto fisico che mi fa sentire parte integrante dell’Animus. Se hai nostalgia della magia che rendeva speciali i primi capitoli, Nexus VR ti riporterà indietro nel tempo e verso il futuro in un unico, entusiasmante respiro.

Assassin’s Creed Nexus VR è disponibile ora per i visori Meta Quest.