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Avatar: Frontiers of Pandora: il videogioco che porta Pandora nel mondo dei videogiochi

Avatar: Frontiers of Pandora non è il primo videogioco ispirato al celebre franchise cinematografico di James Cameron, ma sicuramente è il più significativo. Ubisoft punta a offrire l’adattamento più vasto e autentico della serie, all’interno di un ampio mondo aperto. Questo comporta una grande responsabilità per il team di sviluppo Massive Entertainment, che deve dimostrare che Avatar possa essere altrettanto coinvolgente come esperienza interattiva quanto lo è stato come blockbuster di Hollywood.

Un’idea narrativa innovativa

Una delle sfide principali è stata quella di trasformare i Na’vi, noti per la loro connessione con la natura, in eroi d’azione per un videogioco. Massive Entertainment ha trovato una soluzione creativa attraverso una narrazione avvincente: il giocatore controlla un Na’vi rapito e addestrato come un soldato umano. Dopo essere fuggito dall’RDA, il protagonista si ritrova in un ambiente a lui estraneo. Per il direttore creativo Drew Rechner, questa storia è ciò che collega il gioco ai film.

Un viaggio di scoperta

“Essere cresciuto da umani e poi imparare cosa significa essere Na’vi è il viaggio del tuo personaggio”, spiega Rechner. “Come giocatore, impari al contempo cosa significa essere Na’vi e vivere in armonia con Eywa e Pandora.” Durante l’evento Ubisoft Forward, Rechner ha condiviso dettagli sul gioco, rivelando che sarà presente una versione esplorabile delle Montagne Fluttuanti del film. Ciò che è davvero importante per i fan è che Massive ha investito notevoli sforzi per onorare i Na’vi attraverso sistemi di gioco coerenti con le regole dell’universo cinematografico.

Collaborazione con il team di Cameron

Rechner ha confermato di aver avuto accesso diretto ai team di Lightstorm e Disney, il che ha permesso di scambiare idee in modo libero e creativo. “Abbiamo sviluppato nuove regioni, personaggi e creature. Le idee circolavano tra noi”, racconta. Hanno creato due aree originali, tra cui la Foresta Kinglor, simile a una foresta pluviale, e le Pianure Superiori, pensate per un gameplay che incoraggia l’esplorazione.

Rimanere fedeli alla bellezza di Pandora

Il team ha voluto mantenere la bellezza di Pandora, utilizzando l’ultima versione del motore Snowdrop per garantire un realismo visivo straordinario. Anche il sistema audio è stato potenziato per offrire un’esperienza immersiva, con suoni ambientali che si riflettono sugli oggetti circostanti.

Interazione con la natura

Un aspetto fondamentale del gioco è l’interazione dei Na’vi con la natura. “Il viaggio del tuo personaggio è insegnarti a vivere in armonia con il mondo”, afferma Rechner. “Non si tratta di accumulare risorse, ma di prendere solo ciò di cui hai bisogno.” Questo principio guida anche le meccaniche di potenziamento dell’equipaggiamento.

Esplorazione verticale e avventure aeree

Il mondo di Pandora è caratterizzato da una grande verticalità. “Sarai in grado di volare con il tuo banshee e raggiungere anche le Montagne Fluttuanti. Ovunque tu guardi, potrai esplorare e scoprire nuovi segreti”, anticipa Rechner.

Stile di gioco e ispirazioni

Sebbene ci siano somiglianze con Far Cry, Massive Entertainment ha cercato di creare un’esperienza unica. “Volevamo raccontare una storia personale su come connettersi a Eywa, utilizzando una prospettiva in prima persona”, spiega. Il gioco include missioni principali e secondarie che mettono in evidenza la cultura Na’vi.

Un nuovo sguardo sulla cultura Na’vi

Avatar: Frontiers of Pandora si concentra sulla connessione con il passato e le diverse tribù Na’vi, ognuna con le proprie usanze. “Quando visiti gli Aranahe nella Foresta Kinglor, noterai che sono molto diversi dai Zeswa nelle Pianure Superiori”, racconta Rechner, promettendo una grande varietà culturale.

Avatar: Frontiers of Pandora sarà disponibile dal 7 dicembre per PC, PS5 e Xbox Series X/S.