Videogiochi

Il futuro incerto di E3

L’industria dei videogiochi si trova ancora una volta a fare i conti con l’incertezza riguardo al futuro dell’iconica fiera E3, dopo che l’Entertainment Software Association (ESA) ha terminato la sua collaborazione con ReedPop, l’azienda incaricata di rinnovare l’evento.

Chi è ReedPop?

ReedPop è nota per la gestione di eventi come PAX, EGX e C2E2. L’ESA aveva scelto di collaborare con loro per reinventare l’esperienza dal vivo di E3, un progetto che avrebbe dovuto prendere il via con l’edizione del 2023, poi annullata qualche mese prima della data prevista. Evidentemente, la partnership tra ReedPop e ESA non ha funzionato come sperato, portando entrambe le parti a prendere strade separate.

Le dichiarazioni di ESA

Il CEO dell’ESA, Stanley Pierre-Louis, ha rilasciato una dichiarazione in merito, sottolineando l’importanza della collaborazione avuta con ReedPop negli ultimi 14 mesi e sostenendo le loro iniziative di unire l’industria e i fan attraverso vari eventi. Ha anche affermato che, sebbene il richiamo di E3 sia unico nel settore, l’ESA sta esplorando come evolverlo per servire al meglio l’industria videoludica, valutando ogni aspetto dell’evento, dal formato alla location. Pierre-Louis ha concluso esprimendo la volontà di condividere novità su E3 nei prossimi mesi.

Cosa ci riserva il futuro?

Questa situazione sembra confermare le voci lanciate dalla Commissione del Turismo di Los Angeles all’inizio dell’anno, riguardo alla cancellazione dei piani per E3 2024 e 2025 presso il Centro Congressi di Los Angeles. Tuttavia, le parole di Pierre-Louis e il report di GamesIndustry.biz suggeriscono che le edizioni di E3 2024 e 2025 non siano state definitivamente cancellate. Secondo GamesIndustry.biz, l’evento potrebbe comunque svolgersi nel 2024, anche se non nel Centro Congressi di Los Angeles, e si sta lavorando a una reinvenzione totale della fiera per il 2025. Resta da vedere se queste nuove proposte si concretizzeranno, considerando che E3 ha faticato a ritrovare il suo splendore pre-pandemia.