Prima del lancio di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, una domanda rimbalzava tra i fan: i dungeon tradizionali sarebbero tornati nel sequel? Questo era un elemento assente in Breath of the Wild, dove erano stati sostituiti dalle Bestie Divine. Queste ultime, pur essendo tecnicamente dungeon, erano di dimensioni molto ridotte e si concentravano su enigmi specifici.
Nintendo ha cercato di rassicurare i giocatori pochi giorni prima del lancio, confermando che nel sequel sarebbero tornati dungeon più familiari, ma senza fornire dettagli precisi su cosa aspettarsi. Sapevamo solo che sarebbero stati più ampi e tematici. Ma Tears of the Kingdom segna veramente il ritorno dei dungeon classici di Zelda? La risposta non è così semplice: è un sì e un no, a seconda di come si definisce “tradizionale”.
Cosa sono i dungeon classici di Zelda?
Iniziamo a chiarire cosa intendiamo per “dungeon tradizionale di Zelda”. Questo concetto può avere significati diversi a seconda delle opinioni. Un sondaggio informale sui social ha rivelato che le risposte variavano notevolmente. Per alcuni, si tratta semplicemente di dimensioni e temi; per altri, è più legato all’uso di oggetti specifici per sbloccare progressivamente l’area.
In generale, i dungeon classici di Zelda sono formati da stanze e camere interconnesse. All’ingresso, non si può accedere a tutte le strade: alcune porte possono essere chiuse, e si potrebbe aver bisogno di un oggetto chiave trovato nel corso dell’area per procedere. In passato, Link trovava mappe, bussole, oggetti chiave e chiavi minori mentre risolveva enigmi e affrontava nemici, culminando in una battaglia finale con un boss che metteva alla prova l’ultimo oggetto ottenuto.
È importante sottolineare che i dungeon di Zelda tendono ad avere temi ben definiti. Ad esempio, Ocarina of Time presentava templi dedicati a elementi come acqua, fuoco e erba. Altri giochi hanno giocato con particolari meccaniche, come la torre in rovina di Link’s Awakening. Quindi, quando parliamo di “dungeon tradizionali”, ci riferiamo principalmente a questo, con alcune variazioni.
Cosa troviamo nei dungeon di Tears of the Kingdom?
Sebbene Tears of the Kingdom presenti dungeon che richiamano il design classico di Zelda, non ritornano completamente a quel formato. Non ci sono mappe o bussole, né oggetti chiave da scoprire. Inoltre, non sbloccherai percorsi come nei titoli precedenti. I dungeon qui (chiamati templi) sono più aperti e ruotano attorno a Link che deve interagire con quattro o cinque oggetti per sbloccare meccanismi.
Per esempio, il Tempio dell’Acqua è situato su una grande isola circondata da isole più piccole, tutte esplorabili in qualsiasi ordine fin da subito. Link deve fermare un flusso di melma risolvendo cinque enigmi nell’area. In questo senso, i dungeon funzionano ancora come le Bestie Divine di Breath of the Wild. Non aspettarti un ritorno alla forma tradizionale, a meno che tu non voglia restare deluso.
Tuttavia, ci sono elementi che avvicinano i templi ai dungeon classici di Zelda. Ognuno di essi ha un tema unificante, proprio come in Ocarina of Time, che spazia dall’acqua al fuoco. Inoltre, sono molto più ampi rispetto alle Bestie Divine e non richiedono a Link di ruotare il dungeon.
Anche se non troverai un oggetto chiave, in ogni dungeon Link collabora con un compagno che possiede un potere specifico. Ad esempio, un amico Goron può trasformarsi in una palla che Link può lanciare per distruggere rocce e danneggiare nemici. Queste abilità giocano un ruolo fondamentale in ogni dungeon, quindi si ha comunque la sensazione di ottenere un nuovo oggetto in ciascuno di essi.
Queste abilità sono altresì cruciali nelle battaglie contro i boss, che rappresentano di gran lunga l’aspetto più tradizionale dei dungeon. Le battaglie contro i boss in Tears of the Kingdom sono un vero e proprio richiamo al passato, poiché Link deve capire come rompere la guardia di un mostro utilizzando un’abilità specifica, permettendogli di colpire un punto debole esposto. Ogni combattimento ricorda molto di più i titoli più vecchi rispetto a quanto visto in Breath of the Wild.
Quindi, i dungeon tradizionali tornano? Direi di no. Rimangono ancora molto legati alle Bestie Divine di Breath of the Wild, ma questo potrebbe essere oggetto di dibattito. Se definisci i dungeon solo in base a dimensioni e temi, allora questa esperienza potrebbe soddisfarti. Altrimenti, potresti sentire la mancanza di un gioco di Zelda più old-school.
The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom è disponibile ora su Nintendo Switch.