Nessun franchise riesce a dominare il genere stealth come i giochi di Metal Gear. Altre serie come Splinter Cell e Syphon Filter hanno cercato di farsi strada in questo campo, ma ancora oggi il nome che viene in mente a molti quando si parla di stealth è Snake e Metal Gear. Creato dalla mente geniale di Hideo Kojima, questo franchise ha avuto un inizio modesto, prima che il concetto di stealth fosse realmente definito nei videogiochi, per poi diventare quasi un ricordo dopo la sua partenza. Sebbene il futuro della serie sia incerto, il suo lascito è innegabile. Non tutti i titoli della saga sono all’altezza degli altri e il tempo ha certamente avuto il suo effetto su alcuni, ma questo non ha reso più semplice la nostra classifica. Forse l’unica cosa più complicata della trama di questi giochi è sapere quali siano i migliori; quindi, abbiamo esplorato ogni angolo per stilare la lista di tutti i giochi di Metal Gear dal migliore al peggiore.
Metal Gear Solid 3: Snake Eater
Il miglior gioco della serie è anche il primo della sua complessa e intrecciata cronologia. Questo titolo rappresenta al meglio ciò che la serie può offrire. La trama è profonda e politica, senza risultare eccessivamente contorta o piena di gergo. I personaggi sono ben sviluppati e unici, senza esagerazioni. Le meccaniche di gioco e il sistema di infiltrazione sono bilanciati, anche se un po’ datati nella gestione del personaggio di Snake. Essendo ambientato prima degli altri capitoli, è anche un ottimo punto di partenza, anche se tornare indietro dopo averlo giocato potrebbe risultare difficile.
Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty
All’uscita di questo titolo, molti fan esprimevano forti critiche nei suoi confronti, soprattutto per il cambio dal protagonista originale Snake al nuovo arrivato Raiden. Oggi, con il passare del tempo, il gioco ha guadagnato l’apprezzamento che merita. La meccanica di infiltrazione, la grafica e l’attenzione ai dettagli sono decisamente superiori al primo capitolo, ma ciò che rende questo gioco così senza tempo sono le sue previsioni quasi comiche sul futuro. Giocalo fino alla fine e ricorda che è uscito nel 2001.
Metal Gear Solid V: The Phantom Pain
In questo caso, uniamo Ground Zeroes a questo titolo, poiché il primo è concepito come introduzione al secondo. L’ultimo gioco diretto da Kojima ti riporta nei panni di Big Boss per costruire la tua PMC. A livello meccanico, non c’è dubbio che questo sia il miglior gioco della serie in termini di controlli. Ogni azione, dal movimento al combattimento corpo a corpo, risulta fluida e precisa. La libertà di esplorare il mondo aperto e di equipaggiare Snake con vari strumenti ti permette di pianificare l’infiltrazione come preferisci. Tuttavia, la storia è quasi assente e relegata a cassette audio, e il gioco è incompleto, con l’ultimo capitolo tagliato, lasciando insoddisfatti coloro che si erano affezionati ai personaggi.
Metal Gear Solid
Ritornando all’inizio, il primo Metal Gear Solid è stata un’esperienza straordinaria quando è uscito. Nessun altro gioco era così cinematografico e creativo, con angolazioni di camera dinamiche, doppiaggio di alta qualità e intelligenza artificiale sorprendentemente astuta. Oggi è piuttosto datato, sia graficamente che nei controlli, ma resta comunque giocabile. La breve durata rende facile consigliarlo, giusto per vedere come è iniziata la saga.
Metal Gear Rising: Revengeance
Questo è uno dei pochi giochi non diretti da Kojima e aveva tutte le ragioni per fallire. Affidato a Platinum Games dopo il mancato sviluppo da parte di Kojima Productions, è stato trasformato in un gioco d’azione intenso e frenetico. Certo, l’elemento stealth è quasi completamente assente, ma è un peccato perdonabile quando si gioca nei panni di Raiden con la sua spada ad alta frequenza. La trama c’è e ha un messaggio da trasmettere, ma l’azione è ciò che attira i giocatori.
Metal Gear Solid: Peace Walker
Questo titolo è spesso trascurato, poiché è uscito per la Vita, anche se successivamente è stato portato su altre piattaforme. La natura portatile del gioco lo ha reso molto buono. È praticamente un prototipo di ciò che sarebbe diventato MGSV, con missioni più brevi per costruire il tuo esercito e Mother Base. La storia è fondamentale per comprendere V, quindi non sottovalutarlo come un semplice spin-off.
Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots
Abbiamo dovuto posizionare MGS4 in una posizione bassa per un motivo principale: se non hai giocato ai titoli precedenti, questo gioco probabilmente non ti dirà molto. Tutto ciò che hai sentito su questo gioco è vero, dalle cutscene lunghe ai gameplay disgiunti e alla trama complessa. Tuttavia, per coloro che hanno seguito la serie fino a questo punto, le ricompense narrative sono tra le più soddisfacenti nel panorama videoludico.
Metal Gear Solid: Portable Ops
Portable Ops è stato il primo tentativo di portare la serie Solid su portatile, ma su PSP, una console più debole e ingombrante. L’unico aspetto davvero rilevante di questo gioco è l’introduzione della cattura e reclutamento di soldati nemici per la tua base. A parte questo, il gioco è piuttosto dimenticabile, con una giocabilità limitata dalla presenza di un solo stick analogico.
Metal Gear Solid: Ghost Babel
Anche se abbiamo detto che Portable Ops è stato il primo gioco Solid per portatili, Ghost Babel è un titolo classico per il Game Boy Color. Non c’è davvero motivo di tornare così indietro, soprattutto considerando che questo gioco non è canonico. È solo un interessante reperto della serie che consente di giocare fondamentalmente l’originale NES in mobilità.
Metal Gear
Questo titolo è riservato solo ai più appassionati. Si tratta di un gioco goffo e criptico, ma tenta di essere il primo vero gioco stealth entro i limiti del MSX2. Se vuoi esplorare le origini della serie, ti consigliamo di usare una guida per evitarti mal di testa nel cercare di capire cosa fare.