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Mortal Kombat 1: la nuova era della brutalità

Dopo oltre trent’anni, come si può reinventare lo stesso gioco? Questa è la domanda che NetherRealm Studios si è posta nello sviluppo del seguito dell’acclamato Mortal Kombat 11. Il nuovo capitolo deve alzare il livello, sia per quanto riguarda le morti spettacolari sia per i sistemi di combattimento. Ci vuole molta creatività, e questa parola mi è rimbalzata in mente mentre provavo Mortal Kombat 1.

Un assaggio di creatività

Durante il Summer Game Fest di quest’anno, ho avuto l’opportunità di provare in prima persona il nuovo picchiaduro, affrontando una serie di combattimenti e testando i nuovi sistemi di gioco. Ho subito notato quanto spazio lasci per la creatività negli scontri. Questo è possibile grazie al sistema Kameo, un’innovazione semplice ma efficace che promette di rendere Mortal Kombat 1 un vero spettacolo.

Scegli il tuo Kameo

La mia demo prevedeva quattro combattimenti in formato torre. Ho scelto Kitana, riprendendo confidenza con il sistema di combo di Mortal Kombat. Le basi del combattimento sono facili da comprendere, con attacchi standard, prese e blocchi, tutto piuttosto intuitivo, richiedendo meno spiegazioni rispetto a Street Fighter 6.

Ma c’è un grande colpo di scena: i Kameo. Dopo aver selezionato un personaggio, mi viene mostrato un secondo schermo dove posso scegliere un altro combattente da chiamare in aiuto. È un sistema semplice; basta premere il tasto giusto e una direzione per far eseguire un’azione al Kameo scelto. Ho scelto Sonya e ho potuto sperimentare alcune delle sue abilità. Ad esempio, uno dei suoi attacchi consiste nel lanciare un raggio di energia viola da lontano. Un altro le permette di colpire un avversario in volo.

È proprio questa mossa a farmi realizzare il potenziale del sistema. Se riesco a sollevare un nemico in aria, posso far intervenire Sonya al momento giusto per prolungare la mia combo. Oppure, se lancio uno dei ventagli di Kitana e l’avversario lo schiva saltando, con il giusto tempismo posso mandare Sonya a punirlo. È un sistema potente che consente ai giocatori di sfruttare al massimo le combo. Immagino che i professionisti possano realizzare sequenze incredibili che stupiranno il pubblico a eventi come Evo.

La parola ai creatori

Ho avuto modo di parlare con Derek Kirtzic, il lead systems designer, che ha approfondito cosa renda così speciale il nuovo sistema. Non solo consente movimenti più creativi, ma i Kameo possono anche bilanciare i combattenti e permettere ai giocatori di personalizzare il proprio stile di gioco. Kirtzic ha sottolineato che la libertà di scegliere un Kameo che possa completare o colmare le lacune del proprio personaggio è fondamentale.

Finitelo!

Naturalmente, nessun gioco di Mortal Kombat sarebbe completo senza le sue morti spettacolari. Durante la mia sessione di gioco, ho avuto modo di assistere a diverse finisher disgustose. In un combattimento, ho terminato un avversario lanciando i ventagli di Kitana, che hanno ridotto il nemico a un ammasso di carne. È stato assolutamente grottesco e straordinario.

Con Mortal Kombat 1 che gira sulle nuove console, vi renderete conto di quanto sia dettagliata la violenza in questo capitolo. I colpi finali mostrano una vista a raggi X mentre frantumo le ossa di un avversario, accompagnati da suoni raccapriccianti. In un incontro, Sub-Zero ha afferrato due stalattiti di ghiaccio e le ha conficcate nella mia testa, mostrando una sequenza a raggi X che ha messo in evidenza il loro passaggio attraverso l’osso verso il cervello. Mortal Kombat non è mai stato un gioco per i deboli di stomaco, ma questa edizione supera ogni limite.

Un equilibrio tra violenza e divertimento

Mentre giocavo, mi sono chiesto se NetherRealm stesse superando il limite. Qual è il confine della violenza nella serie? Quanto devono diventare realistiche le grafiche prima che i momenti diventino troppo reali? I creatori hanno condiviso esperienze inquietanti sui giochi precedenti, parlando di “incubi grafici” e riportando che uno di loro ha ricevuto una diagnosi di PTSD.

Kirtzic ha parlato con entusiasmo delle fatalità esagerate, sottolineando che nascono dallo spirito creativo del team. Tuttavia, ci sono dei limiti quando si tratta di violenza. Kirtzic ha affermato: “Non vogliamo mai oltrepassare una linea. Vogliamo assicurarci che ci sia un certo grado di ironia, in modo che non si rimanga traumatizzati. Dobbiamo mantenere un’atmosfera leggera.”

La questione se NetherRealm abbia o meno superato quella soglia sarà probabilmente soggettiva, a seconda della tolleranza di ciascun giocatore per la gore. Anche se ci sono momenti estremi, molte delle fatalità che ho visto presentano quel tocco “Itchy and Scratchy”, con animazioni della morte in stile cartone animato.

Sebbene non sia del tutto certo su questa violenza estrema, sono già conquistato dall’energia creativa di Mortal Kombat 1. I Kameo sembrano davvero un cambiamento radicale, diversificando le mosse dei personaggi. Mortal Kombat 1 verrà lanciato il 19 settembre su Xbox Series X/S, PlayStation 5, Nintendo Switch e PC.