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Unity infuriata i game developer con il nuovo programma di commissioni

Oggi, Unity ha suscitato molte polemiche tra i game developer annunciando il suo prossimo programma di commissioni per il Runtime, che prevede una percentuale ogni volta che un gioco realizzato con Unity viene installato. Questa misura colpisce in modo particolare i piccoli sviluppatori, in particolare quelli che utilizzano Unity Personal, che dovranno pagare $0,20 per ogni installazione se il loro gioco genera oltre $200.000 in un anno e supera le 200.000 installazioni totali. C’è stata molta confusione su cosa Unity intenda esattamente per “installazione di un gioco”, in un settore caratterizzato da servizi in abbonamento, bundle di giochi e pirateria. Unity ha fornito chiarimenti su cosa venga considerato valido.

Per quanto riguarda i diversi metodi di acquisizione dei giochi, Unity ha rassicurato che gli sviluppatori non devono preoccuparsi di commissioni relative a demo, bundle e omaggi. Tuttavia, chi decide di inserire i propri giochi in un servizio in abbonamento come Xbox Game Pass o PlayStation Plus Premium dovrà tenere in considerazione queste spese. Un portavoce di Unity ha affermato: “Demos, trial, bundle di giochi e omaggi come il Humble Bundle non contano come installazioni. I servizi in abbonamento, come Game Pass, sono considerati installazioni.”

C’è anche la questione della pirateria, poiché molti sviluppatori sono preoccupati che chi scarica illegalmente i loro giochi possa aumentare le spese relative alle commissioni di Unity. Unity ritiene che i suoi sistemi di rilevamento delle frodi siano già robusti, ma intende istituire un processo per consentire agli sviluppatori di segnalare eventuali preoccupazioni al team di compliance per le frodi di Unity.

“Per quanto riguarda la frode o la pirateria, abbiamo già delle pratiche di rilevamento delle frodi nelle nostre tecnologie pubblicitarie che affrontano problemi simili, quindi utilizzeremo questa esperienza come punto di partenza,” ha dichiarato un portavoce di Unity. “Siamo consapevoli che gli utenti avranno preoccupazioni riguardo a questo, e renderemo disponibile un processo per inviare le loro segnalazioni al nostro team di compliance per le frodi.”

Queste chiarificazioni dovrebbero fornire agli sviluppatori di Unity una comprensione più chiara di dove si aspettino di dover pagare le commissioni del Runtime. Certamente, questo sistema sembra colpire maggiormente i piccoli studi. Quando gli è stato chiesto di questo, il portavoce di Unity ha risposto: “La struttura dei costi è stata concepita per garantire che gli sviluppatori possano avere successo prima che scattino le commissioni. Gli sviluppatori che saranno colpiti sono generalmente quelli con giochi di successo e che generano ricavi ben oltre le soglie. Ciò significa che coloro che stanno ancora costruendo il loro business e ampliando il pubblico dei loro giochi non dovranno pagare alcuna commissione.”

Aggiornamento: Nel giorno successivo all’annuncio delle commissioni del Runtime di Unity, gli sviluppatori hanno continuato a protestare contro questa nuova misura. Diverse aziende, tra cui Aggro Crab di Another Crab’s Treasure e Innersloth di Among Us, hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali contro la decisione di Unity. Inoltre, Unity ha fornito ulteriori dettagli a Axios su cosa venga considerato un’installazione di un gioco, alcuni dei quali non coincidono completamente con quanto dichiarato in precedenza.

Marc Whitten di Unity ha spiegato ad Axios che non verrà addebitata alcuna commissione per gli utenti che disinstallano e reinstallano un gioco sullo stesso dispositivo; sarà necessario pagare solo se il gioco viene installato su un secondo dispositivo, come ad esempio un Steam Deck. Inoltre, riguardo alle demo, Whitten ha confermato che Unity addebiterà comunque una commissione se “la demo fa parte di un download che include il gioco completo.” Infine, per quanto riguarda gli abbonamenti, Unity ora afferma che le commissioni non saranno responsabilità degli sviluppatori, ma del distributore che gestisce il servizio in abbonamento.