Dopo sei mesi dal suo lancio iniziale, Call of Duty: Warzone 2.0 ha subito una notevole evoluzione, con l’aggiunta di molte nuove funzionalità attraverso aggiornamenti significativi. Tuttavia, il gioco sembra ancora un po’ incompleto, mancando di alcune caratteristiche che hanno reso il suo predecessore così apprezzato. Warzone 2.0 è un titolo complesso che potrebbe spaventare i neofiti, ma se i giocatori riescono a padroneggiarlo, il battle royale può rivelarsi davvero divertente, soprattutto in squadra.
Inizio difficile
Warzone 2.0 ha avuto un avvio complicato al suo lancio nel novembre 2022. In molti aspetti, il gioco si presentava peggio rispetto al precedente, con omissioni sorprendenti e scelte di design discutibili. La sensazione generale è che Activision abbia impiegato un tempo eccessivo per risolvere i problemi iniziali. Sebbene il gioco sia in una buona condizione attualmente, il lento intervento di Activision ha influito negativamente sull’esperienza complessiva. Anche un mese dopo il lancio, il titolo sembrava un passo indietro rispetto al gioco originale, con diversi problemi ancora presenti.
I giocatori non potevano correre mentre applicavano le armature, c’erano pochi Buy Stations e denaro in giro per la mappa, i perk non funzionavano correttamente, non c’erano cecchini in grado di uccidere con un colpo e il ritmo generale era lento. Quasi tutti questi problemi sono stati risolti, il che è positivo, ma sono questioni che il gioco non avrebbe dovuto affrontare dopo l’uscita del primo Warzone. Non posso fare a meno di pensare che il titolo dovrebbe essere in una condizione migliore sei mesi dopo, nonostante offra molte situazioni divertenti.
Marge di miglioramento
Nonostante l’evoluzione del gioco negli ultimi mesi, c’è ancora molta strada da fare. Per cominciare, l’interfaccia utente è complicata, con riquadri poco intuitivi e in continuo cambiamento sparsi sullo schermo. Questi rappresentano le varie modalità di gioco, ma risultano difficili da interpretare, specialmente poiché il titolo viene aggiornato settimanalmente con diverse playlist. Anche dopo sei mesi, faccio ancora fatica a trovare la modalità di partita che desidero.
In aggiunta, il gameplay sembra un po’ più lento rispetto all’originale, in particolare a causa del tempo di uccisione (TTK) rapido. Se un nemico apre il fuoco per primo, hai poche possibilità di reagire, il che rende molti scontri armati parzialmente determinati dalla fortuna. Personalmente, mi piacerebbe vedere un aumento del TTK in generale, permettendo scontri più ragionati e con più spazio di manovra.
Un altro punto dolente è il matchmaking basato sulle abilità (SBMM) nelle modalità standard non classificate. Questo sistema è sorprendentemente incoerente, facendo sì che alcune partite sembrino tornei ad alto rischio, mentre altre sono piene di giocatori che sembrano non aver mai utilizzato un controller (o una tastiera e mouse) prima. Sarebbe meglio se ogni match offrisse un mix equilibrato di abilità tra i giocatori, piuttosto che pendere troppo da una parte o dall’altra.
Prospettive future
Nonostante le numerose problematiche, Warzone 2.0 è migliore che mai all’inizio della Stagione 4. L’introduzione della modalità Ranked cambia notevolmente il gioco, offrendo un matchmaking più coerente e molte motivazioni per continuare a giocare. Uno degli aspetti migliori è come ti abbini a compagni di squadra con abilità simili, aumentando le probabilità di essere l’ultima squadra in piedi.
Un altro punto di forza è che le armi del gioco sono, per la maggior parte, ben bilanciate. Ci sono state alcune eccezioni, ma nulla paragonabile ai problemi avuti con il DMR 14 o il Mac-10 del gioco originale. Activision ha fatto un buon lavoro nel correggere rapidamente le armi sovrabbondanti in Warzone 2.0, offrendo ai giocatori una varietà salutare di opzioni. Anche se ci sono ancora molte armi, accessori e personalizzazioni che potrebbero allontanare i nuovi arrivati, per chi investe tempo nell’apprendere le meccaniche, il divertimento è assicurato.
Adoro anche la mappa Resurgence Ashika Island. Questa modalità mette 50 giocatori uno contro l’altro, portando a partite molto più rapide che si concludono in circa 12-15 minuti, rispetto ai 25-30 minuti di Al Mazrah. Questo è un cambiamento di ritmo eccellente che mette davvero in evidenza ciò che rende il battle royale divertente, senza richiedere troppo tempo.
Vale la pena giocarlo?
Non mi sento di consigliare Warzone 2.0 a tutti gli appassionati di sparatutto o anche ai fan dei giochi battle royale in questo momento. È un’esperienza molto più frenetica rispetto a Fortnite, ma è decisamente meno rifinita nella sua attuale stato. Anche se Activision ha implementato ottime idee finora, Warzone 2.0 ha ancora molta strada da fare per raggiungere il suo pieno potenziale. I giocatori che cercano aggiornamenti costanti e significativi potrebbero voler guardare altrove, dato che Activision tende a impiegare tempo per aggiungere nuovi contenuti. Tuttavia, per chi cerca uno sparatutto complesso e veloce che metta alla prova le proprie abilità, Warzone 2.0 potrebbe valere la pena di essere provato.