Videogiochi

Akka Arrh: un viaggio retro in VR

Il 2023 si sta rivelando un anno frenetico per il mondo dei videogiochi, tanto che un progetto di un veterano del settore è stato lanciato senza troppi clamori. Questo è proprio ciò che è accaduto a febbraio con Akka Arrh. Realizzato da Jeff Minter e dal suo studio Llamasoft, questo sparatutto dai toni neon è un remake di un gioco Atari del 1982, mai rilasciato perché considerato troppo difficile. Minter ha ricevuto il via libera per riportare in vita il progetto, trasformandolo in un retro arcade shooter caratterizzato dal suo inconfondibile stile.

Sebbene il progetto abbia suscitato l’interesse degli appassionati di storia videoludica, non ha avuto un grande impatto nel mainstream (su Steam ha solo 37 recensioni). Fortunatamente, Akka Arrh ha l’opportunità di risplendere nuovamente con il lancio della versione per PlayStation 5, che introduce il supporto per PlayStation VR2. Anche se questo potrebbe non bastare per farne un successo commerciale, offre ai possessori di PSVR2 un ottimo motivo per riprendere in mano il proprio visore e scoprire un progetto bizzarro di uno dei veri visionari del settore.

Un’esperienza unica

Akka Arrh è un esempio raro di un gioco che può risultare più semplice da spiegare che da giocare. In questo sparatutto arcade nostalgico, i giocatori controllano una navetta stazionaria con il compito di proteggere delle capsule dagli alieni invasori. Per difendersi, i giocatori lanciano bombe che esplodono seguendo un pattern geometrico diverso su ogni mappa. Ogni volta che un nemico entra nel raggio d’azione di un’esplosione, anch’esso esplode seguendo lo stesso schema, creando delle catene. L’obiettivo è mantenere viva questa catena il più a lungo possibile, utilizzando un numero limitato di proiettili per eliminare i nemici che non possono essere distrutti dalle bombe e raccogliendo potenziamenti passando il cursore su di essi.

Come molti titoli di Llamasoft, Akka Arrh è un gioco che infrange le regole e può risultare complesso da comprendere. Presenta uno stile artistico retro opulento, ricco di luci fluorescenti e particelle vaganti. Sebbene il gameplay possa sembrare semplice sulla carta, diventa più complicato con l’introduzione di sistemi sempre più intensi attraverso i suoi 50 livelli. L’interfaccia utente caotica è un mix di numeri, suggerimenti di gioco e battute (quando ottengo una grande combo, un messaggio in alto mi informa che ho raggiunto un “Jesus and Mary Chain”). Questo è tutto parte dell’essenza di un gioco di Jeff Minter.

Un viaggio affascinante

Questo non è un difetto, perché Akka Arrh risulterà molto più comprensibile a chi è già familiare con l’ampia produzione di Llamasoft. Si inserisce perfettamente nella tradizione dei classici giochi di Minter, dall’esperimento di genere di Gridrunner e Tempest 2000 fino allo spettacolo psichedelico di Colourspace. Il suo parallelo più significativo è con Iridis Alpha del 1986, uno shooter per Commodore 64 in cui i giocatori gestivano due schermi separati. Questa idea viene ripresa qui. Quando i nemici raggiungono la navetta, si abbassano in un livello inferiore e iniziano a rubare le capsule. I giocatori possono scendere in quel livello in qualsiasi momento per eliminarli, gestendo due compiti frenetici simultaneamente.

Quando ho giocato per la prima volta ad Akka Arrh nel 2023, ero completamente confuso. Non avevo una chiara comprensione dello stile di Minter come ora, il che ha portato a sessioni di gioco frustranti in cui faticavo a comprendere le basi. Tuttavia, come in molti giochi di Minter, quella confusione iniziale fa parte del fascino. Più ci si impegna per capire il gioco, più il suo ciclo soddisfacente si rivela. In questo secondo incontro, ho scoperto la gioia di attivare catene enormi e osservare gli nemici esplodere in modo ritmico.

L’esperienza è leggermente arricchita dal supporto VR della versione PS5. Questo ulteriore livello di immersione conferisce a Akka Arrh lo stesso fascino di Tetris Effect e Fantavision 202X, trasportando i giocatori in uno stato mentale psichedelico che facilita la concentrazione sulle catene. È come se stessi creando e osservando uno spettacolo di luci, un concetto che affascina da tempo Minter. La VR porta quest’idea a un nuovo livello, con testi e particelle che si avvicinano a me. È un viaggio, un tipo di esperienza che solo Minter sa realizzare così bene.

Un’esperienza da non perdere

Non si può dire che il supporto VR elimini completamente le frustrazioni iniziali di Akka Arrh. Resta comunque difficile leggere lo schermo con il suo caos di testi e colori. Trovo ancora livelli in cui non riesco a capire come lanciare una bomba o quali parti dello schermo siano bombardabili. Il caos assurdo è parte dell’essenza, come in classici cult di Minter come Mama Llama, ma può rendere la curva di apprendimento insormontabile per un neofita.

Ma perseverando, si scopre un arcade shooter occasionalmente terapeutico che è sicuro di far scattare qualche ondata di endorfine. C’è una gioia retro da trovare man mano che si impara a navigare nel caos e a lasciarsi trasportare dal flusso. Il modo migliore per vivere tutto ciò è attraverso un visore VR, che isola dal mondo reale e ti trasporta direttamente nella mente eccentrica di Minter.

Akka Arrh arriverà su PlayStation 5 con supporto PSVR2 il 8 marzo.