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ARC Raiders: sopravvivere in un mondo dominato dalle macchine

Non si lotta più per vincere, ma per arraffare, fuggire e riorganizzarsi. Il nostro pianeta è in rovina e le macchine hanno preso il controllo. In ARC Raiders, la sopravvivenza è riservata a chi sa quando è il momento giusto per scomparire.

Un futuro desolante

Ci troviamo in un’epoca non troppo lontana, in cui la Terra è diventata un luogo ostile e l’umanità è stata sconfitta da una misteriosa minaccia simile a Skynet, conosciuta come ARC. Le macchine, senza pelli sintetiche o voci affascinanti, hanno scalato la catena alimentare, guardando dall’alto in basso i pochi sopravvissuti, costretti a rifugiarsi nel sottosuolo. Qui nasce Speranza, una comunità dal nome positivo ma segnata da fame, paura e scarsità di risorse. In superficie, la situazione è drammatica: droni letali, mech terribili e gigantesche macchine di distruzione pattugliano ciò che resta del pianeta, colpendo a vista qualsiasi forma di vita.

La vita da Raider

In questo scenario apocalittico, avventurieri disperati, noti come Raider, si avventurano fuori dai loro rifugi, rischiando la vita per raccogliere risorse da rivendere una volta tornati a casa, sperando di porre fine al dominio delle macchine. In ARC Raiders, il motto è chiaro: corri, saccheggia e sopravvivi. Ogni incursione deve essere rapida e precisa, come se fossimo scarafaggi in cerca di cibo. Questa è la premessa di ARC Raiders, un shooter in terza persona sviluppato da Embark Studios.

La sfida dell’estrazione

Sebbene ARC Raiders sia un PvPvE, il nemico principale non è solo un avversario umano dall’altra parte dello schermo. Il vero pericolo è la nostra stessa avidità, unita a una dose di incoscienza che ci porta a pensare di poter visitare un altro deposito prima di ritirarci. Infatti, nessuno uscirebbe da Speranza rischiando la vita per poco, giusto? Così, mentre ci allontaniamo dal punto di estrazione convinti di essere i re della superficie, ci troviamo a dover affrontare robot programmati per distruggerci o, peggio, altri Raider pronti a spararci per rubare il nostro bottino. E se moriamo, gli oggetti raccolti andranno persi per sempre.

Il rischio e la ricompensa

Ogni oggetto conquistato con fatica potrebbe svanire in un attimo. Il fucile acquistato con sudore e sacrifici? Ora appartiene a un altro Raider, mentre noi dobbiamo ricominciare da capo. Nonostante ciò, l’adrenalina di una fuga disperata verso la salvezza, a pochi secondi dalla chiusura delle paratie, è inestimabile. È un’esperienza che provoca urla, risate isteriche e promesse di non rischiare più… almeno fino alla prossima volta. Fortunatamente, Embark ha introdotto i Safe Slot, spazi sicuri nello zaino dove possiamo riporre gli oggetti più preziosi, garantendo che qualcosa torni a casa, anche se la missione finisce in disastro.

La routine di un Raider

Come funziona una tipica incursione in ARC Raiders? Si inizia selezionando l’equipaggiamento, che deve includere armi, munizioni, scudi e kit di pronto soccorso. Poi, da soli o con due amici – perché affrontare il pericolo da soli è una cattiva idea – si emerge dalla sicurezza di Speranza verso il mondo esterno, pronti a mettere a repentaglio la propria vita.

Le missioni offrono diverse quest che permettono di guadagnare esperienza e punti abilità da investire in tre alberi delle skill: Conditioning, Mobility e Survival. Il gioco incoraggia l’esplorazione, con una mappa ampia e numerosi edifici e insediamenti abbandonati dove si possono trovare bottini interessanti. Tuttavia, più la ricompensa è allettante, più aumenta il rischio di incontrare qualcosa di minaccioso a proteggerla.

Nemici letali e design inquietante

In ARC Raiders, il design degli antagonisti è tutto tranne che rassicurante. Dimenticate le rappresentazioni poetiche della fauna terrestre; qui ci sono droni da combattimento, mech armati fino ai denti e sciami di unità letali progettate per dominare senza alcuna considerazione per la bellezza naturale. Anche un “Face Hugger” fa la sua comparsa, pronto a mettere a repentaglio la nostra vita.

Un’esperienza che cattura

Mentre il tempo passa, i punti di estrazione si chiudono e tornare alla base diventa sempre più difficile. Anche se le incursioni possono durare oltre venti minuti, ho optato per sortite brevi per evitare troppi rischi, considerando la mia inesperienza. Una volta completata la missione, si ottengono ricompense, si fa shopping dai venditori e si può dedicarsi al crafting. ARC Raiders si presenta bene: durante il test non ho riscontrato lag o problemi evidenti, anche se i server erano quasi vuoti, quindi la stabilità effettiva rimane da valutare.

Giocare in squadra consente di coordinarsi e aiutarsi a vicenda, mentre le ambientazioni sono suggestive e mai monotone. Si combatte di giorno, di notte e in diverse condizioni climatiche, in un mondo che comunica perfettamente il senso di desolazione e pericolo imminente. Le poche ore di gioco non sono bastate per esplorare in profondità tutto ciò che ci aspetta nella versione finale, ma ARC Raiders merita sicuramente un posto nella lista dei desideri per gli amanti dell’azione PvP.