Ultimamente, non mi faccio molte aspettative quando inizio un nuovo videogioco. Ho imparato a mie spese che i lanci disastrosi sono più comuni di quanto si pensi, quindi preferisco avvicinarmi a ogni gioco con un po’ di cautela. Ho persino eliminato la parola “fan” dal mio vocabolario, cercando di non entusiasmarmi troppo per nessun titolo in arrivo, anche se fa parte di una serie che di solito mi piace. Ad esempio, adoro il Resident Evil 4 originale, ma non mi vedrete fare il tifo per il remake, visto che non so in che stato verrà lanciato questo mese.
Un’eccezione alle regole
Dead Cells: Return to Castlevania, invece, è un’eccezione a questa regola. Dal momento in cui è stato annunciato il crossover DLC, ho capito subito cosa aspettarmi. Uno dei migliori roguelite moderni che si mescola con una proprietà nota per il suo stile iconico? Se cercate la definizione di “scommessa sicura”, troverete il volto pixelato di Alucard che vi sorride con un pollice alzato.
E infatti, Return to Castlevania non delude. Non è solo un viaggio nostalgico per i fan della classica serie di caccia ai mostri, ma è anche un’altra solida espansione di Dead Cells, rafforzando la fama del roguelite come uno dei migliori indie della sua epoca.
Un piccolo cumulo di segreti (non tanto) miserabili
Il DLC di Castlevania si inserisce naturalmente in Dead Cells. Ho iniziato una nuova partita su PC e ho potuto accedere ai nuovi contenuti entro un’ora. Durante l’esplorazione dell’area iniziale del roguelite, mi sono imbattuto in Richter Belmont, che mi ha chiesto aiuto per sconfiggere Dracula. Invece di seguire il normale percorso di progressione dei livelli, ora avevo l’opzione di entrare in una nuova porta che mi avrebbe portato ai confini del castello di Dracula.
La mia prima esplorazione di quel percorso è stata subito entusiasmante. Mi sono trovato in missione per infiltrarmi nel castello, cercando un modo per abbassare il suo enorme ponte levatoio. Ciò che funziona così bene è che entrambe le IP trovano un modo semplice per incontrarsi a metà strada. Questo è evidente dai suoi visual, che mappano il generale sentimento di Castlevania sullo stile pixel art distintivo di Dead Cells. Anche la musica classica di Castlevania è stata remixata alla perfezione, adattandosi bene al resto della colonna sonora di Dead Cells pur mantenendo il sentimento dei brani originali.
Nuove armi e nemici
Mentre le influenze estetiche sono ovvie, sto comunque giocando con l’azione rapida e la mobilità tipica di Dead Cells. Gli elementi di Castlevania si inseriscono in quel formato in modo incredibilmente fluido, dai nemici alle armi. Avversari come scheletri lanciatori di ossa e guardie armate di picche sembrano essere sempre stati in Dead Cells, mettendo alla prova la mia capacità di leggere rapidamente gli archi di attacco e schivarli.
Le nuove armi sono però il cambiamento più impattante, poiché portano qualcosa di eccitante all’intero gioco. Proprio come in una normale partita di Dead Cells, i giocatori possono scoprire progetti per nuovi oggetti e armi. Il nuovo DLC aggiunge una collezione di oggetti a tema Castlevania a quel pool, molti dei quali si adattano perfettamente al sistema di combattimento di Dead Cells. L’Acqua Santa, ad esempio, è un’ottima arma secondaria che mi permette di bruciare il terreno davanti a me. Un familiare gatto bianco, invece, esegue un attacco critico in avanti, ma agisce anche come un familiare passivo che attacca i nemici da solo mentre esploro.
Un tributo a Dead Cells
Sebbene il DLC sembri una celebrazione della serie Castlevania, è in realtà una vetrina di quanto sia fantastico Dead Cells. È incredibile che io possa entrare nel castello di Dracula brandendo lo scudo di Alucard e il chiodo di Hollow Knight, trasformandomi occasionalmente in un pollo di Guacamelee per lanciare bombe. Il fatto che nessuna di queste abilità sembri fuori luogo è un trionfo del game design. Return to Castlevania cementa Dead Cells come un museo amorevolmente costruito per le armi dei videogiochi. Ogni titolare di IP dovrebbe essere desideroso di farne parte.
Conclusione
Return to Castlevania è un DLC considerevole, anche se è bene calibrare le proprie aspettative. Porta quattro nuovi biomi (cinque se si conta un castello alterato che appare nella modalità bonus Richter) e due di questi sono hub di combattimento contro i boss. Non sembra esserci molta randomizzazione nella costruzione dei livelli, dato che le mie esplorazioni del castello erano piuttosto simili ogni volta. I primi due biomi sono relativamente facili da attraversare, quindi la vera sfida viene dai difficili boss alla fine. Questo potrebbe deludere alcuni giocatori, ma è comunque un sacco di contenuti per un’aggiunta a un gioco già enorme, soprattutto considerando le nuove armi che allargano la corsa del roguelite principale e una serie di costumi sbloccabili.
Sono arrivato al DLC desideroso di vedere il tocco di Castlevania, ma ne sono uscito con la voglia di tornare a Dead Cells. Dopo poche ore di esplorazione, ero già completamente catturato e tentato di continuare quella nuova partita oltre la fortezza di Dracula. Potrebbe non essere un gioco Castlevania completo, ma è un’ottima ragione per tornare a Dead Cells.
Dead Cells: Return to Castlevania è disponibile ora come DLC.