La trama di I Could Never Be a Succubus inizia con un’epica battaglia, in cui un eroe audace e un malvagio signore demoniaco si affrontano in un castello in fiamme. Ma non si tratta di un duello isolato: l’eroe guida un classico gruppo di avventurieri e l’avversario si rende subito conto che la chiave della vittoria è la potente strega, che lo distrae lanciando illusioni. Mentre il demone concentra tutti i suoi poteri per eliminarla, riesce a infliggerle un colpo mortale, ma la coraggiosa strega (chiamata in modo bizzarro Liz) riesce a infliggergli un colpo decisivo.
Con un’improvvisa transizione tipica dei light novel, ci ritroviamo in una scuola di magia, dove una studentessa di nome Lisalinde brilla in tutte le materie di stregoneria. È una ragazza popolare fino al giorno fatidico in cui un gruppo di avventurieri in visita si rivolge agli studenti e lei chiede al loro leader i suoi pantaloni intimi.
Liz, che è proprio lei, ha perso la memoria. Ciò significa che non ricorda le sue avventure nei dungeon né l’origine dei suoi poteri, che si rivelano essere legati a un’antica discendenza demoniaca. In fondo, Lisalinde, la studentessa modello, discende da un succubus e ha una certa voglia di avventure.
Ancora una volta, grazie Giappone, per portare queste storie in direzioni inaspettate. I Could Never Be a Succubus di Nora Kohigashi riesce nell’impresa straordinaria di mescolare Harry Potter con un’irriverente sessione di Dungeons & Dragons, immaginando una protagonista che scopre di non poter fare a meno delle pulsioni erotiche che la attraversano. La commedia di Kohigashi è una satira vincente sull’angoscia adolescenziale, mescolata a un tocco di hobbyismo Zennial, mentre una ragazza con un passato vago di battaglie nei dungeon si confronta con desideri ormonali travolgenti.
Sfortunatamente, il romanzo presenta anche le afflizioni tipiche di molti light novel: nomi generici, costruzione del mondo poco curata e una difficoltà dell’autore a mantenere uno stile uniforme. A volte seguiamo il racconto in prima persona di Liz e altre volte un narratore onnisciente interviene con lunghe e superflue digressioni. Tuttavia, Liz torna presto all’avventura, riprendendo con gioia le sue radici provocanti, mentre si imbarca in una serie di incontri erotici, dove si bacia, si spoglia e si muove con sensualità.
Tuttavia, i suoi compagni d’avventura non vedono le cose allo stesso modo e cercano di fermare le sue attività, per evitare che diventino le scene di apertura di un film per adulti. Personalmente, credo che ai succubi dovrebbe essere concesso di fare ciò che sanno fare meglio; altrimenti, è solo una frustrazione di situazioni preparatorie per scene di sesso che non accadono mai!
La traduzione di Roy Nukia è sorprendentemente eloquente, andando ben oltre quello che immagino sia una paga relativamente bassa, utilizzando termini come “nera come la pece”, “atavismo” e “in movimento”, il tutto al servizio di una storia che aspira a essere Carry on Dungeoning, ma si affida ripetutamente al lettore per immaginare cosa potrebbe accadere. È tutto molto bello, ma posso farlo anche a casa.
I Could Never Be a Succubus è pubblicato in inglese da J-Novel Club.