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La magia di The Legend of Zelda: Wind Waker HD

Con la chiusura imminente dell’eShop per Wii U, ho iniziato a riflettere sulla mia esperienza con questa console. Anche se è considerata un periodo difficile per Nintendo, è proprio nell’epoca del Wii U e del 3DS che sono diventato un vero fan della casa di Kyoto, seguendo con attenzione ogni annuncio e nuovo rilascio. Ho apprezzato diversi titoli fantastici su Wii U, come Super Mario 3D World e Xenoblade Chronicles X, ma il gioco che continuo a rigiocare con più piacere è senza dubbio The Legend of Zelda: The Wind Waker HD.

Forse il mio affetto per questo titolo deriva dal fatto che ho acquistato la versione di Wii U a tema Wind Waker, che includeva il gioco. Mi sono innamorato immediatamente di questo remaster in HD. Non solo mostrava la potenza della console con una grafica aggiornata e splendida, ma ha anche risolto alcuni problemi della versione originale e ha sfruttato il GamePad in modo magistrale. Inoltre, è un gioco affascinante e sorprendentemente audace che continua a brillare come uno dei migliori della serie, a distanza di 20 anni dalla sua uscita in Nord America su GameCube.

Un grande gioco

Riflettendo, The Legend of Zelda: The Wind Waker si presentava come un candidato ideale per un remaster all’inizio dell’era Wii U. Sebbene il combattimento e l’esplorazione dei dungeon non siano molto diversi da quelli presenti in The Legend of Zelda: Ocarina of Time, il gioco si distingue per diverse scelte audaci. Gran parte dell’avventura si svolge esplorando un vasto oceano a bordo di una barca, senza sapere quali sorprese attenderanno Link mentre naviga tra isole e mari per sconfiggere Ganondorf.

Per me, è il primo gioco di Zelda in 3D che riesce a trasmettere la sensazione di trovarsi in un mondo aperto e vivente, regalando un’emozione che la serie non ha più vissuto fino a quando i giocatori non sono usciti dalla caverna per la prima volta in The Legend of Zelda: Breath of the Wild. Wind Waker non è il titolo più rivoluzionario della saga, ma ha il coraggio di puntare su atmosfere positive e sull’avventura che si può vivere navigando, più di qualsiasi altra cosa.

Un remaster eccezionale

Un aspetto distintivo di Wind Waker è il suo stile artistico cel-shaded. Vent’anni fa, questa scelta era molto controversa, ma io la adoro. Nel 2004, un gioco con così tanta acqua rappresentato in uno stile realistico probabilmente non avrebbe reso bene; al contrario, il suo stile visivo permette di avere un mondo sorprendentemente vasto per un gioco di 20 anni e offre agli sviluppatori la libertà creativa di rendere ogni isola unica e memorabile.

Oggi non è più controverso affermare che Wind Waker sia un grande gioco, ma merita ancora più riconoscimenti per essere rimasto così ben conservato, dimostrando che correre rischi può ripagare