Dopo aver assistito a una demo di 30 minuti di Lords of the Fallen, mi sono ritrovato con molte domande da porre al direttore creativo del gioco, Cezar Virtosu. Nei successivi trenta minuti, abbiamo discusso una vasta gamma di nuove caratteristiche dell’action RPG, dal combattimento più veloce alla particolare meccanica di creazione di falò. Tuttavia, il momento clou dell’intervista è arrivato quando abbiamo parlato della sua caratteristica più distintiva: il mondo Umbral. Tra battaglie tipiche dei Soulslike ed esplorazione, i giocatori possono premere il grilletto sinistro per illuminare un faro e rivelare percorsi segreti nel cupo mondo di gioco. Esiste essenzialmente un secondo mondo nascosto sotto il principale, colmo di visioni horror e puzzle di navigazione.
Virtosu descrive in dettaglio quest’idea, delineando uno scenario in cui un giocatore potrebbe scoprire un tentacolo con la sua lanterna e seguirlo in una complessa serie di decisioni navigazionali. “Ti sentirai come il John Wick dei Soulslike,” afferma con entusiasmo Virtosu. “Una volta che entri in questo mondo, ti sentirai invincibile, come un predatore al vertice della catena alimentare.”
Anche se stava descrivendo quel concetto specifico dell’Umbral, l’espressione “John Wick dei Soulslike” mi è rimasta impressa, man mano che riflettevo su ciò che il team di sviluppo Hexworks sta creando. La demo che ho visto durante la Game Developers Conference di quest’anno mette in evidenza un Soulslike più veloce, che offre ai giocatori una vasta gamma di strumenti. Resta comunque un gioco incredibilmente impegnativo, ideale per i puristi del genere, ma coloro che sono disposti a padroneggiare i vari sistemi possono trasformarsi in un turbine di violenza. Questo rende Lords of the Fallen un titolo da tenere d’occhio in un mondo post-Elden Ring.
Rivisitazione della serie
Se hai seguito il gioco sin dal suo annuncio, avrai notato un cambiamento sottile: il titolo non è più The Lords of the Fallen, ma semplicemente Lords of the Fallen, come il suo predecessore del 2014. Si tratta di un cambiamento voluto, poiché Virtosu sottolinea quanto questa versione sia un vero e proprio reboot dell’originale piuttosto che una continuazione (scherza sul fatto che un titolo come Lords of the Fallen: Origins sarebbe stato ridicolo). Questo approccio porta con sé cambiamenti significativi, sia in termini di gameplay che di narrazione.
“Abbiamo tutti sognato una serie anime su Netflix a un certo punto,” racconta Virtosu. “Volevamo creare un mondo avvincente, con nuovi personaggi che avessero spessore. Volevamo allontanarci dal fantasy alto per abbracciare un’atmosfera oscura, simile a Berserk. Si vedono ambasciatori del male, ma devi chiederti: chi sono queste persone? Perché sto combattendo contro di loro? Sto diventando come loro?”
Questo cambiamento di