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Metal Gear Solid Delta: un remake fedele ma cauteloso

Ci sono due approcci per rifare un videogioco. Da un lato, si può scegliere di intraprendere un percorso trasformativo, reinterpretando un classico con una nuova visione. Questa opzione è rischiosa e potrebbe deludere i puristi, ma può anche dar vita a un progetto che si regge sulle proprie gambe. Dall’altro lato, c’è l’opzione più sicura: offrire ai giocatori un’esperienza il più fedele possibile all’originale, con molte probabilità di successo ma con un’eredità limitata.

Se non riesci a immaginare la differenza tra i due approcci, Konami sta mettendo in pratica proprio questo. Il prossimo remake di Silent Hill 2 rimane fedele al gioco horror originale, ma sembra avere una propria interpretazione unica. Metal Gear Solid Delta: Snake Eater, al contrario, si trova all’estremo opposto della scala, apparendo quasi invariato.

Un’esperienza molto simile all’originale

Dopo aver provato una versione preliminare dei primi 90 minuti di Metal Gear Solid Delta, ho avuto l’impressione che Konami fosse molto attenta a non deludere i fan più accaniti. Sebbene ciò garantisca un grande gioco, la mancanza di ambizione mi fa interrogare su cosa questa versione possa offrire oltre ai grafica moderna.

È interessante notare che durante la demo, i 90 minuti di gioco si traducono in circa 10 minuti di gameplay effettivo. L’apertura di Snake Eater è piuttosto lunga, caratterizzata da esposizioni e tutorial verbosi. Queste lunghe cutscene non solo mi hanno fatto riscoprire la stranezza e la meraviglia della storia di Snake Eater, ma mi hanno anche dato tempo per osservare le modifiche estetiche del remake, che sono meno di quanto si potrebbe pensare.

Cambiamenti visivi e fedeltà al copione

La modifica più significativa è un rinnovamento visivo che rende il classico del PlayStation 2 più simile a un gioco moderno. Ci sono alcuni cambiamenti sottili, come la possibilità di vedere i danni sul corpo e sull’uniforme di Snake. La variazione più evidente rispetto al passato è l’equilibrio del tono giallo originale, che faceva sembrare le foreste come se fossero sotto una lampada di calore. Ora, il gioco opta per una palette meno stilizzata e più moderna, anche se questo potrebbe non interessare ai nuovi giocatori.

A parte questo cambiamento, Metal Gear Solid Delta segue il copione originale. Le cutscene sono più lucide, ma rimangono riproduzioni fedeli delle originali. Anche il design dei livelli non è stato rinnovato; la mappa rimane un insieme di stanze separate da schermi di caricamento.

Una scelta cauta

Più gioco, più ho l’impressione che Konami fosse sotto pressione nel dare vita a questo progetto. Sanno che creare un remake di Metal Gear Solid senza il contributo di Kojima potrebbe metterli in una posizione scomoda. Durante un’intervista, il produttore Noriaki Okamura ha spiegato che alcuni degli sviluppatori originali sono ancora con Konami, ma non hanno consultato Kojima per questo progetto.

“Per noi, l’obiettivo è assicurarci di poter realizzare un titolo di Metal Gear… Non vogliamo farlo sembrare un gioco che non può esistere senza parte del personale originale,” ha affermato Okamura. Anche se suona un po’ blasfemo, ha senso dopo aver provato il remake. Il copione è immutato e il remake utilizza la voce e la colonna sonora dell’originale. Questo fa sì che Konami non possa sbagliare, ma il risultato è un gioco che appare moderno, pur mantenendo dialoghi che spiegano in dettaglio come premere il pulsante X.

Controlli rinnovati, gioco invariato

Durante la demo, ho potuto testare le abilità stealth di Snake mentre cercavo di salvare il dottor Sokolov. Ho rivissuto eventi familiari, come arrampicarmi su un albero per raccogliere lo zaino e superare guardie in un’area aperta. Tuttavia, Metal Gear Solid Delta introduce un nuovo schema di controllo più fluido, rendendo l’esperienza molto più accessibile rispetto all’originale, che aveva controlli piuttosto rigidi.

Konami ha anche confermato che il gioco offrirà un’opzione di controllo classico che rimane fedele alla versione PS2. Questo è un ottimo segnale, considerando che Metal Gear Solid 3 è un classico per un motivo, ma porta anche a chiedersi: perché rifarlo?

Il motivo del remake

Quando ho chiesto a Okamura del perché di questo remake, ha sottolineato l’importanza di trasmettere l’eredità del franchise: “Ci siamo resi conto che c’è una nuova generazione di giocatori che non conosce la serie. Non potevamo permettere che questa meravigliosa serie venisse dimenticata.”

Tuttavia, questa risposta non regge a un’analisi più approfondita. Solo l’anno scorso, Konami ha reso Metal Gear Solid 3: Snake Eater ampiamente disponibile come parte della Master Collection. Quindi, perché un remake? Potrebbe essere che i giovani giocatori non riescano a connettersi con i giochi più vecchi privi di grafica e controlli moderni.

Un remake più commerciale che artistico

Questa operazione sembra più un decisione commerciale che un rifacimento artistico. Metal Gear Solid Delta sembra un restyling ultra-sicuro, simile a un remaster in HD. È una scelta valida per la preservazione dei giochi, e permette ai nuovi sviluppatori di familiarizzare con le basi prima di tentare un’interpretazione originale.

Magari è più semplice mettere da parte le complicazioni e apprezzare il ritorno delle celebri battute di David Hayter. Per la maggior parte dei giocatori, sarà facile godere di quello che si preannuncia come un remake fedele, seppur un po’ clinico.

Metal Gear Solid Delta: Snake Eater è attualmente in sviluppo per PS5, Xbox Series X/S e PC.