Questa settimana, l’Autorità per la concorrenza e i mercati del Regno Unito (CMA) ha sorpreso tutti bloccando l’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft. Sebbene gran parte del dibattito si sia concentrato sul presunto vantaggio che l’acquisizione avrebbe dato a Xbox rispetto a PlayStation, la vera questione che ha portato a questa decisione riguarda un mercato molto più piccolo: il cloud gaming.
Il concetto di poter giocare in streaming dai server cloud esiste da oltre dieci anni. L’importanza del cloud gaming nel settore videoludico è cresciuta negli ultimi anni, grazie a tentativi sia falliti che riusciti da parte di grandi aziende tecnologiche come Google, Amazon e, soprattutto, Microsoft. Tuttavia, il cloud gaming è ancora considerato un mercato di nicchia, con il CEO di Activision Blizzard, Bobby Kotick, che lo ha definito “inconseguente” in un’intervista e il Professore Associato UCL Joost Rietveld che ha affermato che non si tratta di un mercato distinto.
La posizione del CMA sul cloud gaming
Nonostante le affermazioni contrarie, il CMA sostiene che il cloud gaming sia un “mercato nascente” e che Microsoft potrebbe diventare ancora più dominante in questo settore, come indicato nel suo rapporto di 418 pagine. Dopo la decisione del CMA, ho parlato con diversi analisti per capire meglio la posizione di Microsoft nel cloud gaming e perché il CMA si sentisse in dovere di intervenire. La maggior parte degli esperti tende a schierarsi dalla parte di Microsoft, ma emerge una verità più grande: il cloud gaming ha raggiunto un punto di non ritorno ed è destinato a diventare fondamentale per il futuro dell’industria videoludica.
Microsoft, leader nel cloud gaming
Sebbene il cloud gaming possa sembrare una nicchia, non è del tutto corretto. Laurence Newell, Managing Director di BrandFinance, rivela che “i servizi basati sul cloud rappresentano oltre il 70% del valore del marchio Microsoft, pari a un incredibile 137,5 miliardi di dollari”. Questo è un dato che sicuramente preoccupa i regolatori. Tuttavia, Newell ammette che il gaming costituisce solo l’8,5% delle entrate di Microsoft, e il cloud gaming è una percentuale ancora più piccola.
Nonostante il suo impatto relativamente limitato, gli esperti concordano sul fatto che Microsoft si sia affermata come leader nel cloud gaming, grazie alla compatibilità con un ampio segmento della libreria di Xbox Game Pass Ultimate. Al contrario, Activision Blizzard ha avuto quasi nessuna presenza nel cloud gaming, con l’unica eccezione di un porting di Sekiro: Shadows Die Twice su Google Stadia prima che questo servizio fosse chiuso. Se Microsoft dovesse acquisire Activision Blizzard, sarebbe inevitabile vedere più titoli di Activision Blizzard arrivare sui servizi di cloud gaming.
Il futuro del cloud gaming
Nonostante la chiusura di Google Stadia e il valore di marca relativamente basso del cloud gaming rispetto al resto dell’azienda, il CMA sottolinea che “gli utenti attivi mensili nel Regno Unito sono più che triplicati dall’inizio del 2021 alla fine del 2022”. È previsto che il mercato globale del cloud gaming raggiunga fino a 11 miliardi di sterline entro il 2026. Joost Rietveld, Professore Associato di Strategia e Imprenditorialità, mette in discussione l’idea che il cloud gaming sia un mercato unico, proponendo invece di suddividerlo in quattro categorie.
La questione principale rimane la crescita futura della tecnologia. “Resterà un servizio aggiuntivo di nicchia o diventerà la piattaforma di gioco del futuro?” chiede Steve Bailey, analista senior di Omdia. Le proiezioni indicano una rapida crescita del cloud gaming, ma ci vorrà tempo prima che possa dominare il mercato dei videogiochi.
Le preoccupazioni del CMA
Il CMA non teme che Microsoft domini l’intero mercato delle console, dove Sony e Nintendo hanno posizioni forti, ma si preoccupa che l’acquisizione di franchise come Call of Duty da parte di Microsoft possa danneggiare gli altri attori in un mercato emergente. Microsoft ha cercato di tranquillizzare i regolatori stringendo accordi con aziende come Nvidia, ma questo non è stato sufficiente.
Rietveld sottolinea due carenze di Microsoft: non ha supportato adeguatamente servizi concorrenti come Amazon Luna e PlayStation Plus, e i contratti offerti a compagnie di cloud gaming come Nvidia erano “insufficientemente compatibili” con la rapida evoluzione del settore.
Il futuro di Activision Blizzard
Cosa accadrà ora? Microsoft e Activision Blizzard hanno espresso chiaramente l’intenzione di appellarsi alla decisione e di rivalutare la loro presenza nel Regno Unito. La notizia della decisione ha già avuto ripercussioni sul mercato, con Activision Blizzard che ha perso il 13% della sua capitalizzazione. Newell ritiene che, date le dimensioni dei due attori coinvolti, l’impatto maggiore sarà su Activision.
Il CMA sembra essere motivato dalla volontà di proteggere un mercato emergente, ma ci sono preoccupazioni che questa decisione possa avere effetti opposti. Anche se Microsoft dovesse riuscire ad appellarsi contro la decisione del CMA, il cloud gaming è ormai una parte fondamentale dell’industria videoludica e non può essere ignorato.