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Mycopunk: un’avventura robotica tra funghi e caos

Mycopunk ci catapulta in un futuro in cui la salvezza dell’umanità è affidata a quattro mercenari robot, intenti a combattere ondate di funghi carnivori su pianeti tossici. Un inizio decisamente audace, non trovate?

Un’ambientazione fuori di testa

Sviluppato da Pigeons at Play e pubblicato da Devolver Digital, Mycopunk è un FPS cooperativo che mescola umorismo e brutalità in un cocktail esplosivo. La storia si svolge in una colonia orbitale invasa da spore letali, dove i robot devono fronteggiare una megacorporazione assetata di minerali preziosi. L’atmosfera psichedelica e le missioni suicide in ambienti ostili creano un mix irresistibile.

Missioni al cardiopalma

Appena entrati in gioco, ci siamo trovati sul satellite New Atlas, armati di fucili al plasma e jetpack, pronti a immergerci in un delirio di azione, sia in single player che, ancora di più, in co-op. Ogni missione è un’esplosione di colori accesi, creature disgustose e obiettivi che cambiano in tempo reale. Si parte da semplici incarichi come “ripulire l’area” per poi affrontare sfide sempre più folli: scortare carichi radioattivi tra blob esplosivi, difendere torrette improvvisate da sciami di pipistrelli fungini, o attivare enormi cannoni orbitali mentre il terreno crolla sotto i nostri piedi. La varietà è assicurata e ogni missione porta con sé un colpo di scena.

Un gameplay frenetico

Il ritmo di Mycopunk è frenetico: niente barre di stamina o contatori di munizioni a rallentare l’azione. Le armi si alternano in modo strategico: si spara con una primaria per ricaricare la secondaria e viceversa. Questa meccanica semplice richiede di variare il tipo di danno e gestire i tempi di ricarica, specialmente quando ci si trova circondati da mostri. I vari arsenali, dai fucili a ripetizione ai lancia-schegge corrosive, offrono un feedback devastante e ognuna di esse ha una personalità unica.

Nemici intelligenti e imprevedibili

Durante le missioni, il caos aumenta non solo per la quantità di nemici ma anche per la loro intelligenza. Non si limitano a lanciarsi all’attacco, ma si evolvono in battaglia: alcuni si fondono tra loro, altri cambiano forma quando vengono feriti, creando situazioni impreviste che richiedono attenzione e strategia. Sarà necessario decidere se concentrare gli attacchi su un gigantesco fungo o eliminare i piccoli blob prima che diventino minacce.

Sinergie tra robot

I quattro personaggi disponibili – Scrapper, Wrangler, Glider e Bruiser – non seguono le classiche categorie di supporto, tank o DPS. Ognuno ha abilità uniche e tratti passivi che incoraggiano ruoli specifici, ma la vera forza risiede nella possibilità di combinare le abilità in battaglia. Il jetpack di Glider può salvare un compagno da un’esplosione, mentre il ground slam di Bruiser è perfetto per liberare un’area invasa dalla melma acida.

Potenziare e sperimentare

Un elemento che si distingue in Mycopunk è il sistema di potenziamento modulare. Durante le missioni, si raccolgono moduli che devono essere incastrati in una griglia esagonale simile a quella di Resident Evil 4. La forma e la dimensione dei moduli richiedono scelte strategiche: potenziare la resistenza sacrificando spazio per bonus offensivi, oppure puntare tutto sui danni e sulla velocità, rischiando di cadere al primo colpo ben assestato. La varietà di moduli permette di migliorare il rateo di fuoco, aggiungere esplosioni secondarie ai proiettili o trasformare le granate in trappole micotiche, rendendo ogni modifica significativa nel modo in cui affrontiamo le missioni.

Il centro di comando H.U.B.

Tra una missione e l’altra, ci si ritorna all’H.U.B., che funge da base operativa. Qui si possono acquistare potenziamenti, organizzare le squadre e partecipare a minigiochi divertenti e stravaganti. La meccanica del rischio e della ricompensa è ben bilanciata: più missioni consecutive si affrontano senza tornare alla base, maggiori saranno i premi, ma anche il livello di minaccia aumenterà. Le ondate di nemici diventano più feroci e la possibilità di essere sopraffatti cresce, rendendo ogni estrazione un’impresa titanica. Questo sistema premia i giocatori audaci e aumenta la tensione, specialmente nelle sessioni online con gli amici.

Un aspetto visivo accattivante

Dal punto di vista visivo, Mycopunk è un trip psichedelico, con ambientazioni che spaziano da rovine industriali a deserti alieni, il tutto dominato da funghi giganti. La direzione artistica, volutamente grottesca, presenta nemici deformi e palette di colori vibranti. Il risultato è un mondo di gioco ricco di personalità, anche se gli ambienti non sono vastissimi.

Un futuro promettente

Nonostante alcuni difetti, come il bilanciamento della difficoltà e la leggibilità visiva non sempre impeccabile, Mycopunk gira fluidamente su PC di fascia media e il netcode resiste bene anche nei momenti più caotici. La community sembra aver accolto il gioco con entusiasmo, evidenziando le solide fondamenta su cui si basa. Mycopunk è frenetico, dissacrante e sorprendentemente profondo nella gestione degli upgrade, un cugino punk di Deep Rock Galactic, con meno tattica e più voglia di caos. Ideale per serate online con gli amici, e divertente anche in single player grazie a un’intelligenza artificiale aggressiva e a missioni sempre nuove, offre contenuti e meccaniche in grado di intrattenere per ore e ore. Se siete appassionati di FPS cooperativi frenetici, Mycopunk è un’esperienza virtuale a cui sarà difficile dire di no.