Con l’uscita di Tekken 8, mi sono trovato di fronte a una scelta difficile. Non sapevo quale controller utilizzare per migliorare e superare i miei avversari. Un classico controller Xbox? Il DualSense di PlayStation? Un fightstick? O forse era giunto il momento di provare un controller hitbox? Alla fine, ho optato per quest’ultima opzione, grazie al Razer Kitsune.
Lanciato lo scorso anno, il Razer Kitsune è un gamepad in stile hitbox privo di joystick. Il suo punto di forza è il design più snello rispetto alla maggior parte dei controller hitbox disponibili, oltre a pulsanti di alta qualità. È un’ottima scelta per chi ama questo stile di controllo, ma non vuole portare in giro un gamepad ingombrante. La vera domanda, però, era se lo avrei preferito a un controller tradizionale, la mia zona di comfort in Tekken. Così ho deciso di affrontare una maratona di combattimenti con mio fratello, provando quasi tutti i picchiaduro che possiedo.
Cosa è un controller hitbox?
Un controller hitbox è un pad arcade senza stick. Mantiene tutti i pulsanti di attacco classici, ma sostituisce il joystick direzionale con dei tasti. Potrei paragonarlo a giocare su una tastiera, ma con pulsanti più comodi e con il tasto per l’alto posizionato dove riposano le dita. Potresti aver sentito parlare di questa tipologia di controller per le polemiche che suscita nella comunità dei giochi di combattimento, essendo considerato da alcuni come il modo “facile” di giocare.
Sebbene non sia esattamente il “cheatbox” che molti definiscono, i controller hitbox presentano diversi vantaggi rispetto ai gamepad e ai tradizionali stick arcade. Sostituire il joystick con pulsanti fornisce un controllo più preciso sui movimenti. Mentre con un joystick potresti commettere errori nel premere la direzione giusta, un hitbox ti consente di premere direttamente i tasti, riducendo anche lo sforzo sul polso e risultando più comodo per alcuni.
Testare il Kitsune
Questa immediata sensazione di comfort non si deve solo al design senza leva del Kitsune, ma anche ai pulsanti. Non sono mai stato un esperto di switch da tastiera, tanto meno di fightstick. Ho sempre utilizzato ciò che era preinstallato nei dispositivi che acquistavo. Qui, invece, ci sono switch corti che non solo si attivano rapidamente, ma offrono anche un’ottima risposta al tatto. Un buon tempo di risposta è fondamentale in un picchiaduro.
Ho potuto eseguire tecniche avanzate come il wavedash e il Korean backdash (una tecnica profonda di Tekken) con facilità, ma mi chiedevo come si comportasse in altri giochi. Così l’ho provato in The King of Fighters, SoulCalibur e nei classici di Capcom come Cyberbots e Vampire Savior. Il Kitsune ha migliorato le mie prestazioni in tutti i titoli. In Vampire Savior, ad esempio, sono riuscito a eseguire gli airdash a bassa quota di Zabel, notoriamente difficili, senza problemi. Inoltre, nonostante le dimensioni ridotte, il Kitsune non scivolava mai dalle mie gambe, grazie al materiale antiscivolo sul fondo.
Dopo una giornata di sfide con mio fratello, ho capito che il Kitsune sarebbe diventato un controller di riferimento per molti picchiaduro. Sorprendentemente, non credo che Tekken 8 sarà uno di questi giochi. Anche se è un controller fantastico, mi sento troppo a mio agio con un gamepad Xbox e non riesco a fare il passaggio completo, dato che mi sono abituato a usarlo in Tekken. Alla fine, è meglio giocare con ciò che trovi più comodo.
Tuttavia, vale sempre la pena sperimentare, specialmente se ci si trova di fronte a un ostacolo nelle proprie abilità in giochi come Tekken 8. E per quanto riguarda gli esperimenti, il Razer Kitsune è un gadget da gioco ben costruito che sicuramente troverà il suo utilizzo. Non mi vedrai mai più eseguire gli airdash a bassa quota di Zabel in Vampire Savior su uno stick arcade.