Io, fidandomi ciecamente di chi ha creato titoli come Absolver e Sifu, ho affrontato con un misto di curiosità e scetticismo il nuovo progetto di Sloclap: un gioco multiplayer sul calcio. Quando Rematch si è presentato con un’estetica che richiamava immediatamente Rocket League, è stato difficile non provare un certo smarrimento. Ma chi siamo noi per giudicare senza prima dare una chance a questo titolo?
DA SIFU A REMATCH
Ho avuto il primo assaggio di Rematch grazie a una beta, un’opportunità per esplorare le dinamiche di gioco e farsi un’idea sul progetto. Sono un grande fan di Sloclap e ho parlato a lungo di Sifu, oltre a tornare spesso a giocare ad Absolver, un titolo che continua a godere di una comunità attiva. Questi sviluppatori hanno dimostrato di avere una vera passione per i videogiochi, così come una dedizione meticolosa nella loro realizzazione.
Rematch sembra quasi vendere un po’ la propria anima al diavolo, cercando di adattare le meccaniche di uno sport così popolare come il calcio a un contesto multiplayer, con un gameplay che ricorda quello di Rocket League. Tuttavia, bastano pochi minuti di gioco per comprendere che c’è molto di più dietro. Le regole sono semplici: si gioca in partite online 5v5 (o 4v4), dove l’obiettivo è portare la palla nell’area avversaria e segnare. Ma si sa, la teoria è una cosa, la pratica un’altra.
FARE O NON FARE
Come nel caso di Sifu, i tutorial non sono il punto forte di Sloclap. Anche se esistono, sono concepiti in modo da non seguire il consueto schema di comodità che molti giochi offrono. Durante le mie partite, ho vissuto un’esperienza piuttosto frustrante, sentendomi come un novellino in un campo di esperti. Solo dopo aver esplorato i tutorial ho cominciato a comprendere le meccaniche, ma le sfide rimanevano sempre presenti.
La vera rivelazione è che Rematch non funziona come un tipico gioco di calcio con comandi automatici. Ogni azione deve essere eseguita manualmente, il che richiede un approccio più strategico. Le griglie sul campo indicano i compagni più vicini e suggeriscono come tirare, ma non basta. Non è sufficiente aspettare che la palla arrivi, bisogna essere proattivi e cercarla. Anche se vi trovate in una posizione favorevole per ricevere un passaggio, il lancio avverrà tramite un mirino, come in un FPS, e dovrete essere pronti a eseguire un tiro al volo o un’acrobazia.
PALLA E TELECAMERA
Un altro aspetto cruciale è la visuale di gioco. Per agganciare la palla o effettuare dribbling, passaggi e tiri, è fondamentale avere una visione chiara dell’azione. Un tasto dedicato permette di bloccare la visuale sull’azione, rendendo impossibile giocare bene senza un buon campo visivo. Questo elemento rende l’esperienza di Rematch ancora più centrata sulla cooperazione tra i giocatori e sulla corretta posizione da occupare. Non ha senso correre senza una strategia; in possesso della palla è necessario creare opportunità e difendere, mentre si cambia mentalità rapidamente quando si è in attacco, con un mirino che richiede prontezza e precisione. La palla non rimarrà mai incollata al piede, e dovrete addomesticarla prima di poterla controllare.
In alcune fasi del gioco, potrete anche indossare i panni del portiere. Questa esperienza è stata decisamente insolita, ma affascinante: le acrobazie aeree e la possibilità di parare tiri rendono ogni partita coinvolgente. Tuttavia, Rematch non è un titolo facilmente accessibile al momento, grazie a una struttura tecnica complessa che richiama le meccaniche di Sifu. Qui si premia l’abilità di saper gestire le varie tecniche calcistiche.
UN FUTURO PROMETTENTE
Abbandonando i pregiudizi, Rematch dimostra di avere una struttura tecnica ricca e articolata, proprio come Sifu. Non vedo l’ora di tornare a giocare a Rematch, perché, nonostante il ritorno al mondo multiplayer, sembra che gli sviluppatori di Sloclap abbiano acquisito una consapevolezza maggiore riguardo al rapporto tra la struttura tecnica e il videogiocatore. Questo titolo sembra puntare su esecuzioni raffinate piuttosto che su semplici combo di tasti. Sarà interessante seguire il suo sviluppo nel tempo.