Senua’s Saga: Hellblade 2 è stato lanciato la scorsa settimana su PC e Xbox Series X/S, proponendo un’avventura coinvolgente e ricca di narrazione che ruota attorno a una protagonista affetta da psicosi. La storia segue Senua nel suo desiderio di vendetta contro i schiavisti che hanno distrutto il suo villaggio e ucciso il suo compagno, Dillion, prima degli eventi di Hellblade: Senua’s Sacrifice. Dopo un naufragio, Senua si ritrova in un’epica missione per sconfiggere i giganti che affliggono Midgard, mentre continua a confrontarsi con la sua condizione.
L’inizio di Senua’s Saga: Hellblade 2
Il gioco inizia un tempo indefinito dopo gli eventi di Hellblade: Senua’s Sacrifice. Dopo aver sconfitto Hela, accettato la morte di Dillion e affrontato le sue paure interiori rappresentate dal padre, Senua decide di tornare a combattere contro i raider che hanno distrutto il villaggio di Dillion e lo hanno sacrificato. Viene catturata e ridotta in schiavitù, ma un violento temporale provoca il naufragio della nave su cui si trovava. Riuscendo a emergere, Senua si arrampica e combatte per uscire da una spiaggia rocciosa.
Durante il suo viaggio, il buio interiore rappresentato dal padre torna a tormentarla, ma riesce comunque a sconfiggere Thórgestr, il capitano della nave schiavista e figlio del Goði, il capo dei raider. Senua decide di risparmiargli la vita e lo costringe a condurla verso la città di Borgarvirki. Non molto dopo, si imbatte in un villaggio attaccato dai Draugar, esseri cannibali. Dopo aver lottato contro di loro, riesce a salvare un uomo di nome Fargrímr.
L’incontro con Fargrímr
Fargrímr riconosce la psicosi di Senua e cerca di incoraggiarla, definendola una veggente. Tuttavia, liberare Fargrímr risveglia anche Illtauga, uno dei giganti che tormentano Midgard. Dopo un’escursione pericolosa, Fargrímr suggerisce a Senua di cercare gli Hiddenfolk per scoprire come uccidere i giganti.
Il viaggio di Senua per trovare gli Hiddenfolk la conduce in una caverna. Mentre scende sempre più in profondità e affronta nuovamente il suo buio interiore, scopre la verità su Illtauga. Una volta era una donna umana di nome Ingunn, che si trasformò in gigante dopo aver tentato di lasciare la figlia con gli Hiddenfolk durante un periodo di crisi a Midgard. Sapendo il nome del gigante, Senua comprende che questo è il modo per sconfiggerlo.
La missione per sconfiggere i giganti
Armata della conoscenza del vero nome di Illtauga, Senua affronta il gigante nel cuore di un vulcano in eruzione e riesce a sconfiggerlo, guadagnandosi il rispetto di Thórgestr. Insieme continuano il viaggio verso Borgarvirki, ma si fermano in un villaggio costiero. Gli abitanti vogliono uccidere Thórgestr, ma Senua riesce a convincerli a non farlo e collabora con la loro leader, Ástríðr, per fermare il gigante Sjavarrisi, che sta attaccando il villaggio.
Senua scopre che Sjavarrisi era in realtà un uomo di nome Saegeirr, che tradì il suo villaggio ai schiavisti. Dopo essere stato esiliato, venne trasformato in gigante. Mentre i Draugar attaccano il villaggio, Senua pensa di abbandonare la sua missione a causa del dolore che ha causato, ma riesce a superare questa crisi grazie all’aiuto dei suoi nuovi amici.
La battaglia finale
Conoscendo il vero nome di Sjavarrisi, Senua, i suoi alleati e gli abitanti del villaggio eseguono un rituale per attirarlo fuori dalla caverna. Senua lo affronta nel cuore di una tempesta e lo chiama Saegeirr, trasformandolo in pietra e vincendo la battaglia. Ástríðr decide di unirsi a lei nel viaggio verso Borgarvirki. Prima di arrivarci, però, si trovano di fronte a una foresta infestata. Mentre i suoi amici suggeriscono di aggirarla, Senua decide di attraversarla per non perdere tempo.
La foresta influisce sulle menti di Senua e dei suoi compagni, facendoli vedere e sentire cose che non esistono. Senua riesce a emergere come una leader e guida il gruppo fuori dalla foresta, dimostrando di avere amici che la rispettano e la sostengono mentre si avvicinano a Borgarvirki. Thórgestr le chiede di fidarsi di lui, cercando di convincere suo padre a fermare la schiavitù e il terrore a Midgard.
La conclusione della saga di Senua
Senua e Thórgestr entrano a Borgarvirki, mentre Fargrímr e Ástríðr liberano gli ostaggi. Thórgestr cerca di ragionare con suo padre, il Goði, affinché fermi le sue azioni, ma ben presto diventa chiaro che il Goði controlla i giganti alimentando la paura. Dopo aver scoperto la liberazione degli schiavi, il Goði tenta di sacrificare Senua, infliggendo però un colpo mortale a Thórgestr.
In un’altra sequenza onirica, Senua comprende che il Goði ha creato i giganti per dare la colpa di tutto il male che accadeva, mantenendo il potere attraverso la paura. Con le ultime parole, Thórgestr avverte Senua che un altro tiranno prenderà il posto del Goði se muore e le chiede di “mostrare loro un’altra via”. Prima di morire, rivela che il vero nome di suo padre è Áleifr.
Senua affronta Áleifr nella battaglia finale, ma mentre combatte, la voce oscura nella sua mente le dice che diventerà come suo padre se sarà una leader. Decide di non uccidere i seguaci del Goði, ormai consapevoli delle sue malefatte. Senua realizza di non essere più sola e che coloro che la circondano le offrono la forza per prendere decisioni migliori rispetto a quelle dei suoi predecessori.
La trama di Hellblade 2 è affascinante a livello tematico. Parla di come la paura possa controllare le nostre vite e influenzare le nostre scelte. Senua e molti dei giganti agiscono per paura, venendo puniti e considerati mostri per questo. Alla fine, formare legami positivi e profondi con gli altri è ciò che li libera dal ciclo causato da relazioni passate negative. Il finale lascia molte questioni aperte riguardo ai destini di Áleifr, Fargrímr e Ástríðr, ma chiude in modo soddisfacente l’arco di Senua, che accetta e decide di convivere con la sua psicosi.
Senua’s Saga: Hellblade 2 è disponibile ora su PC e Xbox Series X/S.