Prosegue la controversia legale tra Sony e Tencent, iniziata dopo l’annuncio di Light of Motiram, un videogioco che è stato definito un “clone” della celebre serie Horizon. Dopo le accuse mosse da Sony e le modifiche apportate agli annunci del gioco, Tencent risponde e affronta alcuni dei punti sollevati dalla compagnia giapponese.
Secondo quanto riportato, Tencent sta cercando di difendersi affermando che Sony stia cercando di appropriarsi di elementi che fanno parte dell’immaginario videoludico da molto tempo. Tra questi, i personaggi con i capelli rossi, le civiltà in rovina e i mostri meccanici. Tencent sostiene che la denuncia di Sony non sia un reale tentativo di combattere la pirateria o il plagio, ma piuttosto un tentativo di limitare un aspetto ben consolidato della cultura popolare, rivendicandolo come esclusivo.
Inoltre, Tencent contesta le affermazioni di Sony secondo cui il mondo di Horizon Zero Dawn sarebbe unico. La compagnia cinese cita un documentario che include le parole dell’art director Jan-Bart Van Beek, il quale ha dichiarato che l’idea di una donna dai capelli rossi che esplora un mondo dominato da macchine era già stata utilizzata in Enslaved: Journey to the West, un titolo lanciato nel 2013 da Ninja Theory. Van Beek, infatti, aveva avvertito che l’idea toccava troppe tematiche già presenti in altri giochi. Nonostante ciò, Sony avrebbe deciso di procedere, consapevole che l’idea non fosse affatto nuova. Quando Horizon Zero Dawn è arrivato nel 2017, molti giocatori hanno notato le somiglianze con Enslaved e altri titoli del genere.
Infine, Tencent sottolinea anche un errore legale: Sony avrebbe citato in giudizio le entità sbagliate, tra cui Tencent America, Proxima Beta U.S. e Tencent Holdings, che non sarebbero direttamente coinvolte nello sviluppo e nella commercializzazione di Light of Motiram. I lavori sono infatti portati avanti dallo studio Polaris Quest / Aurora Studios, sotto il controllo di Tencent Technology (Shanghai) Co. Ltd., e Proxima Beta PTE Ltd., un’azienda con sede a Singapore che opera con i marchi Tencent Games e Level Infinite.
Tencent afferma che le accuse di Sony confondono i vari imputati con società estere presumibilmente responsabili delle condotte in questione. Le accuse vaghe di Sony contro “Tencent” o gli “Imputati” in generale non possono sostenere le accuse specifiche contro Tencent America, Proxima Beta U.S. o Tencent Holdings.
Alla luce di queste argomentazioni, Tencent chiede che la causa intentata da Sony venga archiviata. Resta da vedere come si evolverà questa vicenda.