Durante il Partner Direct di Nintendo di agosto 2024, Bandai Namco ha annunciato che Tales of Graces f riceverà un remaster per le piattaforme moderne. Questo RPG è stato lanciato originariamente in Giappone per PlayStation 3 nel 2010 e ha raggiunto il mercato occidentale nel 2012. Il suo ritorno previsto per gennaio non sorprende, considerando il grande successo ottenuto da Tales of Arise, che ha portato una nuova attenzione alla serie. Ora, in occasione del trentesimo anniversario, il produttore Yusuke Tomizawa ha condiviso un video in cui parla di Tales of Graces f e del progetto più ampio di remaster della serie Tales, promettendo ulteriori novità in arrivo.
Un inizio promettente
Tales of Graces f è un ottimo punto di partenza per questo progetto, ma speriamo sia solo l’inizio. È l’occasione ideale per rilasciare giochi della serie che non hanno mai ricevuto una localizzazione adeguata. Tra questi, uno dei titoli che meriterebbe da tempo una versione occidentale è Tales of Rebirth.
Un classico silenzioso
Tales of Rebirth è ambientato in un mondo in cui coesistono due razze: gli umani (chiamati Huma) e gli esseri bestiali (Gajuma). Queste due razze si uniscono per formare il Regno di Calegia. La storia inizia con la morte del re Gajuma, Ladras Lindblum, che, prima di morire, scatena il proprio potere nel mondo, concedendo agli Huma abilità elementali chiamate Force.
Rebirth affronta temi come il razzismo, esplorando le tensioni tra Huma e Gajuma. I poteri Force, inizialmente riservati ai Gajuma, diventano accessibili anche agli Huma dopo la morte del re, portando entrambe le fazioni su un piano di parità.
Un viaggio ricco di avventure
Il protagonista, Veigue Lungberg, risveglia la sua Force del Ghiaccio. Dopo che la sua amica d’infanzia, Claire, viene rapita da un gruppo militare interamente Gajuma chiamato Quattro Stelle, Veigue intraprende un viaggio per salvarla. Durante la sua avventura, recluta alleati, tra cui il Gajuma leopardato e utilizzatore della Force dell’Acciaio, Eugene, e la metà Huma e metà Gajuma, Hilda, che utilizza la Force del Fulmine. La squadra eclettica di Veigue dimostra come diverse comunità possano unirsi per una causa comune.
Temi complessi
La discussione di Rebirth sul razzismo attraverso la fantasia non è perfetta. La narrazione è talvolta pesante e i villain risultano superficiali, con motivazioni poco sviluppate. L’antagonista che dà inizio agli eventi crede semplicemente che una razza sia superiore all’altra per ragioni generiche e egoistiche. Tuttavia, sono contento che Rebirth mantenga il suo tema serio, a differenza di quanto avviene in Final Fantasy XVI.
In un momento storico come quello attuale, in cui paesi come il Regno Unito affrontano disordini razziali e gli Stati Uniti si preparano per un’elezione presidenziale caratterizzata da retoriche divisive, è il momento giusto per far rivivere un gioco che tocca queste ansie culturali, anche se in modo imperfetto.
Un sistema di combattimento innovativo
Oltre a una trama avvincente, Rebirth presenta un sistema di combattimento unico che si discostava dalla formula tradizionale della serie all’epoca della sua uscita. Invece di utilizzare il consueto sistema TP/MP per le abilità speciali, il gioco adotta il Force Gauge. Questo permette ai giocatori di accumulare slancio offensivo per scatenare abilità speciali chiamate Artes. Questa scelta risolve il problema del ritmo del combattimento quando si esaurisce l’energia e si è costretti a eseguire solo attacchi normali.
C’è un interessante equilibrio tra rischi e ricompense. Le Artes offensive rigenerano HP oltre a infliggere danno. Più i giocatori sono aggressivi, più avanzate diventeranno le Artes utilizzabili, ma ciò comporta una diminuzione della difesa. Dopo l’uso di un Arte, questa entra in modalità di recupero. Può ancora essere utilizzata, ma con un’efficacia ridotta e una minore capacità di guarigione. Questa meccanica intelligente rende il combattimento meno dipendente dal semplice button mashing. Il sistema di combattimento più sperimentale di Rebirth era molto divertente, rendendolo meno restrittivo; è un peccato che sia stato abbandonato a favore del tradizionale sistema TP/MP nei capitoli successivi.
Un’assenza inspiegabile
Rebirth è stato inspiegabilmente saltato per la localizzazione non una, ma ben due volte: nel 2004, al momento della sua prima uscita su PlayStation 2, e poi di nuovo con il port per PSP nel 2008. È ancora più strano considerando che il suo predecessore, Tales of Symphonia del 2003, ha avuto un enorme successo su GameCube, contribuendo a far conoscere la serie in Occidente (Namco lo ha continuamente rimasterizzato per ogni piattaforma moderna disponibile). Namco avrebbe potuto facilmente sfruttare il successo di Symphonia per localizzare Rebirth, ma ha invece scelto Tales of Legendia e Tales of the Abyss per PS2.
Adesso che Tales of Graces f sta per ricevere un remaster, non c’è momento migliore di questo per dare a Tales of Rebirth il riconoscimento che merita a livello globale. Tra l’altro, Veigue fa anche una breve apparizione nelle battaglie opzionali del colosseo di Graces f, dove il party può affrontarlo. Dato che Veigue ha già un doppiatore in inglese, perché non portare avanti il progetto?