Mostriamo il nostro amore per la natura
La maggior parte dei giochi di costruzione di città segue lo stesso schema: si inizia con un terreno vuoto e si comincia a riempirlo con strade e abitazioni. In breve tempo, quel foglio bianco si trasforma in una metropoli vibrante, con negozi, grattacieli e centrali elettriche che sicuramente influiscono sull’ambiente. Raramente ci viene offerta l’opportunità di adottare un approccio diverso, utilizzando quel terreno per creare spazi non destinati esclusivamente agli esseri umani. È qui che entra in gioco Terra Nil.
Un’inversione totale del genere
Sviluppato da Free Lives e pubblicato da Devolver Digital, Terra Nil rappresenta un completo rovesciamento del tipico modello di city-builder. Invece di costruire città fiorenti, l’obiettivo è quello di aiutare la natura a riconquistare terreni desolati. Questo viene inizialmente realizzato attraverso tecnologie futuristiche, ma il vero scopo è eliminare ogni traccia di vita umana, lasciando solo flora e fauna.
Un ciclo creativo originale
La grande differenza tra Terra Nil e titoli come SimCity è che il primo non è un gioco sandbox infinito. La campagna principale sfida i giocatori a ripristinare quattro biomi distinti, utilizzando strumenti adattati al clima e alla composizione dell’area. Ciò rende il gioco più simile a un puzzle rispetto a un tradizionale city-builder, poiché l’obiettivo consiste nel seguire una serie di obiettivi di ripristino gestendo una risorsa universale per creare nuovi edifici.
La struttura di ogni missione è simile: si inizia con un paesaggio quadrato, si fa crescere un po’ di vegetazione di base, si espande in alcune piante distinte e si introducono alcuni animali. Una volta completato questo processo, è tempo di riciclare ogni singolo pezzo di attrezzatura realizzata dall’uomo e di andarsene senza lasciare traccia. La sfida consiste nel capire come realizzare tutto ciò partendo da zero, creando così la stessa soddisfacente dinamica di costruzione per cui il genere è noto.
Un esempio pratico
Prendiamo ad esempio la prima missione. Inizio con un’area vuota di terra e rocce, senza nulla di più. Comincio a costruire alcune turbine eoliche per generare energia e posiziono alcuni depuratori di tossine nella loro area per ripulire il terreno. Quando aggiungo della vegetazione, questa irriga il suolo creando un’area fertile su cui costruire. Una volta che abbastanza terreno è stato recuperato, posso iniziare a modellare il bioma. Gli irrigatori possono essere convertiti in idroponici per creare zone umide, mentre le arnie possono essere collocate sugli alberi per impollinare un campo di fiori. Ulteriori sfide mi portano a creare incendi controllati per generare foreste su cenere nutriente o a manipolare il clima per portare la pioggia.
Ciò che ammiro di Terra Nil