Negli ultimi giorni, Ubisoft ha scatenato un notevole disagio tra i videogiocatori, e le ragioni sono più che comprensibili. Inizialmente, sembrava che l’azienda non solo stesse chiudendo gli account inattivi, ma anche rimuovendo i giochi acquistati su Steam. Sebbene non tutto ciò fosse vero, la controversia ha ricordato a molti che, in realtà, non possiedono i giochi digitali acquistati. Tecnicamente, Ubisoft ha il diritto di eliminarli se lo desidera.
Non possiedi i tuoi giochi
Se non sei a conoscenza di questa situazione, un utente di Twitter contrario al DRM (Digital Rights Management) ha messo in evidenza un’email di Ubisoft che avvertiva che gli account inattivi sarebbero stati cancellati. Se non si accede al proprio account entro un determinato periodo, Ubisoft procederà alla sua chiusura, portando con sé anche i giochi associati.
Invece di adottare un approccio silenzioso come suggerirebbe un buon manager di comunicazione, Ubisoft ha confermato la veridicità del tweet, creando ulteriore confusione. La compagnia ha anche dichiarato che la chiusura di un account inattivo avrebbe comportato la perdita dell’accesso ai giochi Ubisoft acquistati su Steam, poiché questi richiedono un account Ubisoft. Se il tuo account è contrassegnato come inattivo, perderai l’accesso ai tuoi giochi.
Tuttavia, Ubisoft ha successivamente rassicurato che non eliminerebbe gli account con acquisti effettuati. Quindi, puoi stare tranquillo: i tuoi giochi sono al sicuro, anche se non hai effettuato accesso di recente. Questo episodio mette in luce un’importante verità: non possiedi i giochi digitali, ma solo una licenza per giocarli. Se un negozio online chiude, potrebbe decidere di revocare quella licenza.
Il dramma della proprietà digitale
Non si tratta di una minaccia remota. Diverse piattaforme, come Games for Windows Live, hanno reso numerosi titoli impossibili da giocare, e recenti ricerche hanno dimostrato che una grande percentuale di giochi digitali rilasciati prima del 2010 è a rischio estinzione. Questo scenario è paragonabile alla conservazione di film muti e registrazioni audio di epoca prebellica, e stiamo parlando di giochi che non hanno nemmeno l’età per ottenere la patente.
La questione si fa seria: cosa stanno facendo le piattaforme per proteggere i soldi che i videogiocatori spendono in software digitale? Abbiamo assistito a un’ondata di DRM forzato su PC che ha portato alla scomparsa di molti giochi, costringendo i giocatori a riacquistarli su altre piattaforme. Anche se attualmente sembra che le cose siano stabili, cosa succederà tra un decennio o due? Sarà possibile accedere ai giochi acquistati su diverse piattaforme di distribuzione?
Questa è una domanda legittima, soprattutto nel contesto del PC, dove, a differenza di PlayStation e Xbox, non è necessario un fallimento dell’intera piattaforma per perdere l’accesso ai giochi. Basterebbe che un editore decidesse di non supportare più un determinato launcher, come è già successo in passato.
Le soluzioni sono poche
Ci sono delle eccezioni: ad esempio, il launcher di Bethesda ha chiuso l’anno scorso, ma gli utenti possono ancora trasferire le loro licenze su Steam. Tuttavia, questi rimedi sono rari. Personalmente, ho avuto difficoltà con Star Wars Jedi: Fallen Order, acquistato su Steam, poiché non potevo accedere al nuovo EA App registrato su un vecchio account. Ho dovuto affrontare vari ostacoli per dimostrare di aver acquistato il gioco.
La risposta di Ubisoft ha evidenziato la paura dei videogiocatori riguardo alla proprietà dei loro giochi. Anche se ora Ubisoft ha confermato che non eliminerà gli account, la sola possibilità ha generato panico. I giocatori sanno che le piattaforme di distribuzione digitale potrebbero rimuovere le loro librerie quando vogliono, ed è questo il problema.
Fino ad ora, non ci sono stati sforzi significativi da parte di editori come Ubisoft, EA e Rockstar per consentire ai giocatori di possedere realmente ciò che hanno acquistato. Una soluzione esiste: i giochi senza DRM. Piattaforme come GOG permettono di possedere realmente il gioco: lo acquisti, ricevi un installer e diventa tuo. Anche se il negozio chiude, puoi comunque installarlo e giocarci.
Ubisoft non sta cancellando i giochi dagli account, ma la possibilità c’è.
Il problema, ovviamente, è la pirateria. Se non si vuole che il software venga piratato, è necessario proteggerlo con il DRM. Tuttavia, è sempre più evidente che queste misure non fermano realmente la pirateria, danneggiando solo i compratori legittimi.
Come sottolineato in un articolo di ricerca del 2020, il DRM attuale è facilmente aggirabile, e l’unica modalità che offre una protezione è l’always-online DRM. Questo metodo risulta inefficace, rendendo i giochi inutilizzabili prima per i pirati e poi per i legittimi acquirenti. La durata dell’utilizzo di un prodotto acquistato è interamente a discrezione dell’azienda.
Questo è il problema: la durata dell’utilizzo è a discrezione dell’azienda. Sebbene Ubisoft non stia cancellando i giochi, potrebbe farlo, ed è per questo che si è scatenato il panico. L’accordo di licenza dell’utente finale di Ubisoft afferma chiaramente: “Questo prodotto è concesso in licenza a te, non venduto”.
Quindi, Ubisoft, o qualsiasi altro grande editore su PC, può procedere a cancellare i miei giochi. Non ho molto da dire in merito. Per tutti gli altri, canalizzate la vostra indignazione verso l’ecosistema PC pieno di DRM che non permette di possedere realmente ciò che si acquista, perché è questa la realtà in cui viviamo oggi.