Ho deciso di mettermi alla prova come gamer, ma ho scoperto che, nonostante avessi a disposizione un computer potente e attrezzature da gioco di alta qualità, le mie abilità non erano all’altezza. Ultimamente, mi sono avvicinato a giochi competitivi di tipo FPS (sparatutto in prima persona) sul mio PC, cercando di darmi un vantaggio grazie alla mia esperienza lavorativa e a qualche attrezzatura in prestito. Purtroppo, i risultati non sono stati quelli sperati.
Il mio background da gamer
Per darvi un’idea, sono un gamer di mezza età, abituato a giocare principalmente in modalità single-player e che non si è mai preso troppo sul serio nel competitivo dopo l’uscita di Rocket League. Negli anni della mia adolescenza, ho giocato a titoli come Unreal Tournament 2004, alcune mod di Half Life, e un po’ di Counter-Strike 1.6. Negli ultimi tempi mi sono dedicato a campagne single-player di Call of Duty, ma sono passati almeno dieci anni dall’ultima volta che ho affrontato un FPS in modalità PVP.
Detto ciò, non posso certo considerarmi un novellino. So come muovermi su una tastiera e sono abituato a utilizzare i numeri per cambiare le armi. Ma sono consapevole di non essere un esperto. Così, quando mi è stata data l’opportunità di testare le mie abilità nel competitivo, ho deciso di riprovare a entrare nella scena, nonostante ora fossi un padre con accesso a hardware di alto livello.
Il mio nuovo PC
Per questa sfida, ho assemblato un nuovo computer, approfittando dell’occasione per aggiornare i miei componenti. Ho scelto una configurazione di alta qualità, con un processore AMD Ryzen 7950X3D, raffreddamento MSI MAG CoreLiquid 360R, scheda madre Asus ROG Crosshair X670E Hero, 32 GB di RAM Kingston Fury Renegade, e una scheda grafica PowerColor RX 7900 XTX. Ho accoppiato questo set up a un monitor Asus MG279Q, che, sebbene non sia il più veloce, offre ancora un refresh rate di 144Hz.
Per quanto riguarda le periferiche, ho utilizzato un mouse Logitech G Pro Wireless e una tastiera low-profile Logitech G915, con una profondità di attivazione di 1,5 mm e tasti rapidi. Ho collegato tutto a un router moderno con cavo Ethernet Cat 6E e ho abilitato alcune impostazioni per ottimizzare le prestazioni.
La dura realtà del gaming competitivo
Purtroppo, i miei tentativi di testare le mie abilità in giochi come Valorant e Counter-Strike 2 non sono andati affatto bene. In Valorant, la mia esperienza si è ridotta a spawnare e morire continuamente. Anche in Counter-Strike 2, nonostante avessi una certa familiarità con la mappa, la mia reazione non era mai abbastanza veloce. Anche se ho notato un lieve miglioramento con un po’ di pratica, mi sono reso conto che le migliorie hardware non facevano molta differenza.
L’unico momento di gloria è arrivato in Fortnite, dove ho vinto il mio primo round, ma è stato chiaro che il gioco era pieno di bot. Questo mi ha fatto riflettere su quanto sia difficile competere a livelli alti.
Le mie considerazioni finali
Non sono un gran giocatore di FPS competitivi e forse non lo sono mai stato. È evidente perché il mondo del gaming professionale sia dominato da giovani con riflessi pronti. Anche se puoi ottimizzare il tuo sistema al massimo, se non riesci a reagire in tempo, tutto quel lavoro è inutile. Le impostazioni elevate e i frame rate ottimali non possono sostituire la mancanza di esperienza strategica.
Tuttavia, vale la pena di apportare delle migliorie se si gioca seriamente. Se sei già un buon giocatore, un PC più veloce può darti un leggero vantaggio. Ho riscoperto il piacere di giocare a titoli più lenti e obiettivi, come Hell Let Loose, dove posso godermi un ritmo di gioco più tranquillo, anche se continuo a morire spesso.