È una domanda che quasi tutti noi ci siamo posti almeno una volta: “Qual è il significato della vita?”. Questo interrogativo ci lascia spesso disorientati e confusi, dando l’impressione che nulla abbia davvero un senso. È proprio da questa riflessione esistenziale che il fumettista giapponese Haro Aso ha tratto ispirazione per creare Alice in Borderland, un manga che si propone di esplorare in modo sincero il significato della vita. La sua è una storia cruda e spietata, in un contesto distopico che riesce a dare voce a paure reali, permettendo di evadere dalla quotidianità, ma al contempo immergendovi.
Fuga dalla realtà
Quante volte avete sognato di allontanarvi da tutto e di esplorare un mondo sconosciuto? Alcuni lo chiamano “sindrome di Peter Pan”, mentre altri la vedono come un modo per liberarsi da una vita quotidiana oppressiva e insignificante, che schiaccia i più vulnerabili. Ryohei Arisu, il protagonista, è uno di quei giovani etichettati come “falliti” dalla società, coloro che non sono riusciti a trovare la propria strada. La pressione degli esami, i falsi sorrisi e un futuro incerto pesano enormemente su di lui.
Una notte, dopo aver festeggiato con i suoi amici Chota e Karube, Arisu si ritrova in un mondo misterioso e polveroso, dove il tempo sembra essersi fermato. Qui, la vita è in gioco e la sopravvivenza dipende dalla capacità di affrontare sfide mortali, con l’inevitabile rischio di perdere tutto.
Un gioco della vita e della morte
Entrando nel mondo di Alice in Borderland, il lettore si immerge in una Tokyo deserta e polverosa, dove inizia il meccanismo dei “death game”. Per poter continuare a vivere, i partecipanti sono costretti a competere in sfide mortali, ognuna delle quali mette a dura prova il carattere e la determinazione dei protagonisti. Questa struttura, tipica del genere, permette di mostrare diverse sfaccettature dei personaggi, ma c’è il rischio che la tensione si affievolisca se le prove non sono all’altezza.
Arisu, Karube e Chota sono i tre amici che affrontano insieme queste prove. Ognuno di loro ha un background e una personalità distinti: Arisu è il narratore e il cuore della storia, un ragazzo insicuro che, nonostante le sue paure, mostra un’abilità di osservazione sorprendente. Karube, forte e determinato, funge da supporto e guida per l’amico, mentre Chota, più infantile e vulnerabile, completa il trio. Insieme, formano un gruppo affiatato che dovrà affrontare nuove sfide e alleanze.
Stile visivo e narrazione incisiva
Alice in Borderland si distingue per il suo stile chiaro e incisivo, con disegni che catturano l’attenzione e volti espressivi. Sebbene il titolo possa richiamare il celebre “Alice nel Paese delle Meraviglie”, i parallelismi sono superficiali e riguardano solo alcuni elementi, come l’ambientazione fantastica e il tema dell’ignoto.
Proprio come Alice, anche Arisu e i suoi amici vengono catapultati in un mondo surreale. La narrazione non conosce pause, ogni scena è frenetica e calcolata, con un ritmo che mantiene il lettore incollato alle pagine. Le sequenze d’azione sono particolarmente ben realizzate, arricchite da onomatopee che conferiscono un coinvolgimento sensoriale all’esperienza di lettura. Il tratto è distintivo, con espressioni accentuate che sottolineano le emozioni dei personaggi, rendendo palpabile l’angoscia e la frustrazione giovanile.
Da Flashbook a J-POP: un percorso di successo
Il viaggio di Alice in Borderland in Italia inizia nel 2012 con Flashbook Edizioni, che pubblica la serie in 18 volumi. Tuttavia, è nel 2020 che il manga riesce a conquistare un pubblico più vasto, anche grazie all’adattamento in live action su Netflix, che ha riscosso un grande successo e ha dato il via a una seconda stagione.
La nuova edizione di J-POP ha ristrutturato l’opera in 9 volumi più robusti e ben rilegati, al prezzo di 12 euro ciascuno. Inoltre, il decimo volume, che rappresenta il sequel “Alice in Borderland Retry”, è in arrivo. La qualità della carta e della rilegatura è eccellente, permettendo di sfogliare le pagine senza timore di danneggiarle. In ciascun volume, sono presenti preziosi commenti dell’autore, che offrono una chiave di lettura fondamentale per comprendere appieno le tematiche trattate.
Un’opera di denuncia
Alice in Borderland è un manga che affronta temi profondi e complessi, come la competizione sfrenata della società giapponese. La narrazione, pur essendo avvincente, non sacrifica la riflessione, portando il lettore a confrontarsi con le proprie angosce e frustrazioni. Dopo un’introduzione che prepara il terreno, il lettore si ritrova immerso in una “Borderland”, un territorio di confine tra vita e morte, dove le sfide sono sempre sorprendenti e inquietanti.
Se cercate una storia che stimoli la riflessione e vi porti a esplorare il lato oscuro dell’esistenza, Alice in Borderland è il manga che fa per voi. Un survival horror che tocca corde profonde, un viaggio tra sangue, disillusioni e la ricerca di un significato.