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Boys run the riot: un viaggio di scoperta e accettazione

Attraverso l’arte, ci esprimiamo e raccontiamo le nostre storie. Questo concetto esiste da sempre, dalle pitture rupestri alle opere di artisti come Van Gogh. Ogni persona ha il desiderio innato di esplorarsi e comprendere il proprio posto nel mondo. Boys Run the Riot, il manga di esordio di Keito Gaku, nasce da questo impulso, espandendosi dal vissuto dell’autore e del protagonista verso il cuore di chi legge. Il messaggio centrale di quest’opera è chiaro e confortante: non c’è nulla di cui vergognarsi, indipendentemente da chi sei o da come ti presenti. Come dice il protagonista, Ryo Watari, “No shame in my game”.

La lotta di Ryo

Indossare l’uniforme scolastica, parlare di ragazzi e passare del tempo con le amiche possono sembrare gesti semplici nella vita di un adolescente. Tuttavia, per Ryo, ogni azione è carica di sofferenza. Si sente intrappolato nel corpo di una ragazza, mentre nel suo cuore sa di essere un ragazzo. Per sentirsi a proprio agio, cerca di indossare abiti maschili, godendo così di fugaci momenti di libertà. La sua vita sembra essere destinata alla solitudine, finché non arriva Jin Sato, un nuovo compagno di classe, un ragazzo ripetente dal passato misterioso. Un giorno, Ryo scopre che Jin sta per acquistare un capo d’abbigliamento che desidera. Spaventato, fugge, ma l’incontro successivo a scuola si rivela sorprendente: Jin propone di creare insieme un marchio di moda, un modo per esprimere se stessi.

Un legame oltre le apparenze

Fin dalle prime pagine, Boys Run the Riot affronta il tema dell’identità sessuale del protagonista. Tuttavia, ridurre Ryo a questo aspetto sarebbe un errore. Egli è un adolescente che sta affrontando uno dei periodi più complicati della propria vita, dove le interazioni sociali e la ricerca di un’identità sono centrali. La sua insicurezza emerge in un mondo che spesso sembra ostile.

L’arrivo di Jin, un personaggio estroverso e sicuro di sé, scuote profondamente Ryo. Nonostante le loro differenze, entrambi sono vittime di pregiudizi. La loro diversità diventa il filo conduttore della loro amicizia, che si intreccia con le storie degli altri personaggi, come quella di Itsuka, il presidente del club di fotografia.

Parole e immagini che parlano

Lo stile narrativo di Keito Gaku è delicato e riflessivo. Fin dai primi capitoli, il lettore si rende conto di trovarsi di fronte a uno slice of life atipico, dove l’azione è quasi assente, ma dove la caratterizzazione psicologica dei personaggi è profonda. Ogni vignetta è ben strutturata, e la linearità della narrazione rende il manga facilmente accessibile. I dialoghi, arricchiti da un linguaggio giovanile, creano un’atmosfera autentica, anche se la censura di alcuni insulti pronunciati da Ryo può sembrare una scelta discutibile.

La moda come espressione

Un elemento fondamentale della storia è il ruolo della moda. Il modo in cui ci vestiamo è un riflesso della nostra personalità. Le parole e le immagini nel manga acquistano un potere crescente, rappresentato dai graffiti che si collegano all’idea di “riot” e ribellione, sia personale che sociale. Boys Run the Riot si propone come un marchio innovativo, un simbolo di accettazione e unione per tutti coloro che si sentono diversi.

Un’opera accessibile e riflessiva

Dal punto di vista tecnico, lo stile di Boys Run the Riot non brilla per originalità, ma presenta una semplicità che rende la lettura chiara e scorrevole. La composizione delle tavole è netta e funzionale, con dialoghi ben calati nel contesto giovanile. L’edizione italiana, pubblicata da Star Comics, è di alta qualità, con un formato A5 che valorizza le illustrazioni e una copertura robusta.

L’arte di essere se stessi

Boys Run the Riot si presenta come una miniserie affascinante e alternativa. Sebbene l’identità sessuale sia un tema centrale, non è l’unico punto di interesse. La storia esplora le difficoltà degli emarginati e dei diversi, in modo semplice e diretto. Se siete appassionati del mondo LGBTQ+ e cercate una lettura che unisca intrattenimento e riflessione, questo manga è un’ottima aggiunta alla vostra collezione. Un’opera contemplativa che regalerà sorrisi e spunti di riflessione a chi ha il cuore aperto.