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Cannibale: un viaggio nel lato oscuro delle star

Sareste pronti a calpestare gli altri per realizzare i vostri sogni più ambiziosi? La frase “divora o vieni divorato” risuona costantemente in quest’opera, descrivendo perfettamente la mentalità dei protagonisti del manga che andiamo a esplorare oggi. Cannibale si unisce al catalogo delle opere di Kazuo Kamimura, recentemente portate in Italia da J-POP. Kamimura è noto per aver creato storie indimenticabili come L’età della convivenza, Lady Snowblood e Storie di una Geisha. Nel 1971, Kamimura collabora con il suo amico Yu Aku, un paroliere e conduttore televisivo di successo, per dar vita a una storia ispirata alla sua esperienza nel mondo della musica, rivelando senza censure i lati più crudi e spietati di un noir ambientato nella Tokyo degli anni ’70.

Dettagli dell’opera

– Titolo originale: Hitokui
– Titolo italiano: Cannibale
– Uscita giapponese: 1971
– Uscita italiana: 10 novembre 2021
– Numero di volumi: 1 (volume unico)
– Casa editrice: J-POP Manga
– Genere: Seinen, drammatico
– Disegni: Kazuo Kamimura
– Storia: Yu Aku
– Formato: 15×21, brossurato con sovraccoperta, b/n
– Numero di pagine: 336

Abbiamo avuto modo di esaminare Cannibale attraverso il volume cartaceo fornito da J-POP Manga.

Affrontare ogni ostacolo

Cannibale narra le avventure di Namiki Kito, una giovane cresciuta in una cittadina grigia e priva di vita, che nutre il sogno di trasferirsi in città per diventare una celebre star. Una volta giunta a Tokyo, Namiki inizia a esplorare il mondo dei locali notturni, attirando l’attenzione di Yano, un manager che si occupa della scoperta e crescita di nuovi talenti. Presto, una ex-star di nome Eri Misaki riemerge dalla sua vita, pronta a sistemare i conti con Namiki. Determinata a diventare la star più amata del Giappone, Namiki è disposta a “divorare” chiunque si frapponga tra lei e il suo sogno, sacrificando ogni principio etico e accumulando nemici lungo il suo cammino, il tutto per vincere il Golden Sixteen, un prestigioso concorso che le garantirebbe fama e ricchezze.

La narrazione riesce a coinvolgere il lettore nelle vite di protagonisti moralmente ambigui, incarnando il noto concetto di fascino del male: Namiki è un personaggio intrigante, carismatico e senza freni, che persegue i suoi obiettivi con una determinazione spietata, senza permettere a nessuno, nemmeno a Yano, di ostacolarla. Yano, primo manager di Namiki, rappresenta perfettamente gli aspetti più negativi dell’industria dello spettacolo: arrogante e distaccato, ignora completamente le opinioni delle star, costrette a seguire gli ordini senza possibilità di replica. La vita privata delle ragazze diventa proprietà del manager, che le tiene sotto stretta sorveglianza e decide perfino con chi debbano condividere il letto.

In un ambiente estremamente competitivo, i protagonisti orchestrano attacchi contro i loro rivali, diventando sempre più ossessionati e corrotti. I personaggi sono totalmente privi di moralità e non vi è redenzione per loro; l’elemento più avvincente è osservare fino a che punto si spingeranno con le loro azioni, in una continua guerra tra star per mantenere il proprio status e ottenere notorietà.

Un mondo senza pietà

Il contributo di Yu Aku è prezioso, poiché ci offre uno spaccato del complesso mondo dello spettacolo senza filtri, sebbene introduca momenti leggermente irrealistici, probabilmente per intrattenere il lettore. Aku critica anche l’atteggiamento della società, sempre in cerca di nuove idol, pronte a scartare quelle che considerano “vecchie”, mentre bramano gossip e notizie scottanti sulle loro star preferite, pronte a difenderle a spada tratta e a colpire le concorrenti.

Un aspetto negativo dell’opera è il ritmo eccessivamente frenetico, che, sebbene eviti tempi morti, presenta alcuni eventi in modo troppo repentino, riducendone l’impatto e lasciando alcune domande senza risposta.

Parlando dell’aspetto visivo, è difficile non rimanere colpiti dai disegni espressivi di Kamimura. Le linee morbide e precise mettono in risalto la bellezza e sensualità di Namiki e degli altri personaggi femminili, le cui forme vengono utilizzate come armi a loro piacimento. Kamimura riesce anche a trasmettere emozioni forti, con volti distorti dalla rabbia e dalla paura, usando tratti caotici per creare un’atmosfera claustrofobica e dinamica. Alcuni sfondi sono caratterizzati da pennellate scure che contribuiscono a un’atmosfera cupa e opprimente, soprattutto nelle splash page. Dal punto di vista editoriale, J-POP ha realizzato un’ottima edizione, con pagine spesse e prive di trasparenze, nonostante qualche piccola imperfezione nei passaggi ricchi di neri. Cannibale mantiene lo stesso formato e stile degli altri manga di Kamimura pubblicati da J-POP, rendendolo facile da esporre in libreria accanto ad altre opere dell’autore.

Chi dovrebbe leggere Cannibale?

La brevità del manga e la fluidità del racconto lo rendono una lettura facile e veloce. Sebbene non sia tra le opere più celebrate di Kamimura, se siete fan dell’autore o del genere, è un acquisto consigliato. Tuttavia, se siete abituati a manga più recenti, la narrazione e lo stile potrebbero non essere in linea con i vostri gusti. In tal caso, potrebbe essere utile esplorare manga con trame più dinamiche o altre opere di Kamimura che hanno goduto di maggiore popolarità.

Aspetti positivi:

– Protagonisti generalmente interessanti
– Disegni impeccabili ed espressivi
– Trama semplice ma avvincente

Aspetti negativi:

– Alcune tematiche non abbastanza approfondite

Un viaggio affascinante nel lato oscuro delle celebrità

Con Yu Aku a scrivere e Kamimura ai disegni, Cannibale offre una lettura breve ma intensa. La protagonista Namiki, con il suo carattere audace e imprevedibile, riesce a catturare l’attenzione del lettore, rendendola l’elemento più intrigante della storia. Se ci fossero stati più personaggi e intrecci, Cannibale avrebbe potuto godere di una maggiore popolarità, specialmente se si fossero approfondite le condizioni di vita delle star. Tuttavia, la critica al mondo dello spettacolo è presentata in modo diretto e crudo, creando il palcoscenico ideale per raccontare le avventure di un cast di protagonisti affascinanti e malvagi.