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Ci lascia con un po’ di nostalgia Attack on Titan: The Final Season – Part 2

L’ultima parte della stagione finale di Attack on Titan ci lascia con un mix di emozioni contrastanti. Fin da subito era chiaro che non sarebbe stato possibile adattare l’intero arco narrativo finale del manga di Hajime Isayama in questa seconda parte, ma la speranza di vedere una conclusione soddisfacente ci ha accompagnato. La storia, che ha tenuto incollati milioni di fan per oltre un decennio, sembra non volerci lasciare. L’attesa ora è per la terza e, si spera, ultima parte della stagione finale, prevista per l’inizio del 2023. I 12 episodi di questa seconda parte sono già disponibili su Crunchyroll, in lingua originale con sottotitoli. Attualmente non c’è notizia di un doppiaggio.

Un finale che non corre

La decisione di dividere ulteriormente la stagione finale ha suscitato diverse reazioni tra i fan, ma ha anche permesso di approfondire senza fretta gli eventi che caratterizzano l’epilogo del manga. Le scelte ideologiche di Eren e il drammatico attivarsi del Boato per sconfiggere gli oppressori di Paradis sono stati trattati con la dovuta attenzione, permettendo di afferrare meglio i passaggi chiave della trama. La narrazione si è concentrata sull’adattamento di 15 capitoli (dal 115 al 130), evitando di affrettare i tempi o di tagliare parti significative. Alcune sequenze sono state rimodulate per garantire una fluidità che arricchisce la narrazione animata, che presenta lievi differenze rispetto al manga, come cambiamenti nei dialoghi o nella posizione dei personaggi. Questi dettagli offrono una nuova prospettiva a chi ha già letto il manga, aggiungendo profondità psicologica ai protagonisti.

Un’animazione che si evolve

Sebbene la prima parte della stagione finale avesse ricevuto alcune critiche per la sua animazione, le ultime due puntate di questa seconda parte hanno mostrato un notevole miglioramento. Scene potenti, come il sangue che schizza sul tetto dopo che Mikasa affronta i Jageristi, e l’uso della CGI per intensificare l’emozione, accompagnate da una colonna sonora epica, dimostrano gli sforzi dello Studio MAPPA per rispondere alle critiche. Anche se alcune animazioni risultano ancora macchinose, è evidente un tentativo di elevare la qualità visiva complessiva. Il mix di animazione tradizionale e computer grafica ha reso le scene d’azione più dinamiche e coinvolgenti.

Riflessioni sui personaggi

In generale, la narrazione di questa seconda parte non ha sollevato particolari contestazioni, grazie alla ricchezza dei dettagli tratti dal manga. Si è riusciti a dare spazio ai sentimenti e alle motivazioni dei personaggi, soprattutto dopo la significativa “scena del mare” e il successivo time skip. Questo approfondimento è cruciale per comprendere la complessità dei personaggi e le conseguenze delle loro azioni. La storia di Ymir, in particolare, è fondamentale per cogliere la lore dell’universo di Attack on Titan e le sue implicazioni filosofiche.

Il desiderio di rivalsa di Eren e Ymir, spinto dalla sofferenza e dall’ingiustizia, assume una dimensione quasi catastrofica, capace di far tremare le fondamenta del mondo. La frase “A te tra 2000 anni” assume un significato profondo, evidenziando come il ciclo di vendetta e oppressione non conosca fine. Eren, pur volendo liberare il suo popolo, si ritrova intrappolato in un’ideologia distorta, pronto a distruggere tutto pur di salvare i suoi amici.

Un adattamento che sorprende

La seconda parte della stagione finale di Attack on Titan si rivela un buon adattamento da parte dello Studio MAPPA. Nonostante le critiche ricevute, questa parte riesce a mantenere una narrazione fluida e attenta, permettendo di affrontare con la giusta calma e rispetto il finale di una serie iconica. Sebbene la divisione dell’arco finale possa sembrare discutibile, offre l’opportunità di trattare con cura e attenzione gli eventi che ci hanno accompagnato per oltre dieci anni.

Un consiglio per la visione

Consigliamo di guardare Attack on Titan: The Final Season – Part 2 soprattutto ai fan di lunga data della serie. Gli episodi offrono chiavi di lettura importanti per comprendere la storia e i personaggi. Anche chi decide di passare dall’esperienza della lettura del manga a quella dell’anime troverà un racconto coerente e ben strutturato.

Punti di forza:
– Animazione che bilancia bene 2D e CGI.
– Dilatazione narrativa che permette di apprezzare ogni sfumatura della storia.
– Colonna sonora che amplifica l’azione e la narrazione.

Punti deboli:
– Alcune animazioni risultano ancora macchinose.
– Dovremo aspettare per vedere il finale definitivo!