Giochi da tavolo Recensioni

Gli Egizi hanno giocato alla 1° edizione di Men-Nefer

Al primo sguardo, Men-Nefer potrebbe sembrare un titolo piuttosto analitico e rigido, ma esplorandolo più a fondo, emerge un gioco ricco di opportunità e sorprendentemente libero nelle sue dinamiche. Dopo aver studiato la sua struttura, ho iniziato a capire la complessità che si cela dietro a un aspetto che inizialmente sembrava semplice.

Informazioni generali su Men-Nefer

Uscito nel 2024 sotto l’etichetta di Ludonova, Men-Nefer arriverà a breve anche nella sua versione italiana grazie a Ghenos Games. Questo gioco porta la firma di Germán P. Millán, noto autore di titoli come Bitoku, Sabika e Bamboo. Men-Nefer è un Eurogame di livello medio-alto, adatto sia a partite in solitario che a gruppi di fino a quattro giocatori. La durata di gioco è indicativa di 60-120 minuti, ma è consigliabile considerare un’ora a testa, specialmente in un gruppo di quattro, dove il tempo può facilmente allungarsi oltre le tre ore. Questo titolo è progettato per un pubblico esperto e il punteggio di complessità su BoardGameGeek si attesta intorno al 3.7, segno di meccaniche articolate e di una curva di apprendimento non semplice.

La firma di Germán P. Millán

Germán P. Millán ha costruito una solida reputazione tra gli autori di giochi da tavolo europei. In Men-Nefer, la sua visione progettuale si evolve: ci sono meno risorse da gestire e un’attenzione maggiore all’impatto diretto delle azioni. Ha semplificato la parte gestionale del gioco per focalizzarsi sul posizionamento e sull’attivazione dei lavoratori, creando così un’esperienza di gioco basata su un flusso logico e non su un assortimento di materiali. Men-Nefer, pur non essendo il titolo più vistoso di Millán, rivela una progettazione curata che offre informazioni preziose a chi sa coglierle.

Contenuti e materiali di gioco

La scatola di Men-Nefer è ricca di componenti: include un tabellone fronte-retro (con due configurazioni diverse, una per il gioco in solitario), quattro plance giocatore, un tabellone della cava, 189 segnalini, 215 pezzi in legno, due sacchetti di stoffa, il regolamento e le schede di aiuto per i giocatori.

I materiali sono senza dubbio un punto di forza della produzione. Tutti i componenti in legno sono di alta qualità, solidi e durevoli. L’iconografia è progettata per facilitare la lettura e, dopo alcune partite, i simboli diventano facilmente riconoscibili. La palette cromatica, con toni pastello caldi, si integra perfettamente con il giallo sabbioso dello sfondo, creando un effetto visivo elegante.

Le illustrazioni di Laura Bevon riescono a coniugare l’autenticità storica dell’antico Egitto con le esigenze di un gioco informativo, mentre il graphic design di David Prieto si fonde armoniosamente con il lavoro di Bevon, mantenendo una continuità estetica con altri progetti di Ludonova.

Meccaniche di gioco

La spiegazione delle regole può richiedere oltre 40 minuti e comprendere il flusso di gioco richiede almeno metà della prima partita. Gran parte dell’esperienza si consolida mentre si gioca, e non è raro sentirsi disorientati all’inizio. Men-Nefer si articola in tre Ere, ognuna delle quali è suddivisa in nove turni per giocatore, per un totale di 27 azioni. Alla fine di ogni Era, si ottiene un punteggio basato su diversi aspetti del gioco, e alla fine dell’ultima Era si determina il vincitore.

L’obiettivo principale è accumulare Punti Prestigio attraverso una serie di azioni collegate, attivate da un originale sistema di piazzamento lavoratori (chiamati apprendisti) e tessere azione. Il gioco ruota attorno a cinque mini-giochi interconnessi: mummificazione, costruzione delle piramidi, offerte delle sacerdotesse, navigazione sul Nilo e creazione di sfingi. Ogni mini-gioco ha meccaniche specifiche ed è legato a una Casa della Vita, dove si svolge il piazzamento dei lavoratori.

Le azioni del turno

Durante il proprio turno, un giocatore può eseguire una delle tre operazioni fondamentali:

1. Piazzare un apprendista su una Casa della Vita, attivando le azioni disponibili su quella tessera.
2. Spostare un apprendista già piazzato per eseguire l’azione specifica di quella Casa e avanzare sul tracciato di specializzazione.
3. Prelevare una nuova tavoletta azione da posizionare sulla propria plancia per i turni successivi, ottenendo anche una piccola azione bonus.

In ogni Era, ciascun giocatore dovrà prelevare tre tavolette, piazzare tre apprendisti e attivarli nei turni rimanenti, ma l’ordine delle azioni può variare in base alla strategia adottata. Questa flessibilità permette di adattare ogni decisione alla situazione del momento.

Gestione delle risorse

Men-Nefer prevede anche una gestione attenta delle risorse limitate. Il Cibo è necessario per piazzare o spostare apprendisti in aree già occupate, mentre l’Heka (magia) si utilizza per attivare effetti speciali e acquistare papiri. Entrambe le risorse sono gestite tramite un tracciato individuale sulla plancia, con un massimo di 10 unità. Una cattiva gestione di queste risorse può portare a turni sprecati, specialmente se si è costretti a “passare”, guadagnando solo cibo senza poter compiere azioni significative.

Modalità in solitario

La modalità solitaria di Men-Nefer prevede di preparare una partita a due giocatori, con un avversario controllato dall’automa di Imhotep. Questo avversario agisce in modo autonomo, simulando un concorrente competitivo senza necessità di gestire risorse.

Impressioni di gioco

Ho avuto l’opportunità di giocare a Men-Nefer con un gruppo eterogeneo, e l’esperienza è stata illuminante. La presenza di un giocatore esperto come Diego ha fatto la differenza, rendendo il setup e la spiegazione delle regole più agevoli. Anche se il gioco richiede un certo tempo per essere compreso, le meccaniche si svelano man mano che si gioca. La prima Era è stata caratterizzata da un’atmosfera di apprendimento, dove gli errori iniziali non hanno penalizzato e hanno anzi contribuito a farci acquisire esperienza.

Con l’arrivo della seconda Era, la tensione è aumentata e ci si è resi conto che le scelte iniziali avrebbero avuto un impatto significativo sul punteggio finale. Anche se i silenzi al tavolo si sono fatti più lunghi, la competizione si è intensificata, con tutti i giocatori concentrati sulle proprie strategie.

La terza Era ha portato a un’accelerazione del ritmo, rendendo evidente l’importanza di ogni scelta. Alla fine, il punteggio di Diego è stato il migliore, mentre io ho ottenuto un “premio” che solo i veri appassionati di rugby possono capire.

Considerazioni finali

Men-Nefer è riuscito a distinguersi nel panorama dei giochi da tavolo, superando le iniziali riserve su una presunta complessità eccessiva. Con una struttura ben progettata e interconnessa, offre un’esperienza di gioco che mantiene alta la tensione anche con diversi numeri di giocatori. La modalità solitaria, sebbene non mi abbia convinto del tutto, riesce a offrire un’alternativa interessante per chi cerca una sfida individuale.

L’interazione tra i giocatori è indiretta, e la presenza degli altri si fa sentire attraverso la pressione sulle risorse. Men-Nefer non è un gioco per tutti, ma chi ama le sfide profonde e strategiche troverà in questo titolo un’ottima opportunità per testare le proprie abilità.