Parlare di un gioco come Here I Stand è una sfida: non lo dico per vantarmi, ma perché sono consapevole che potrei commettere errori che potrebbero deludere qualcuno e mettere in evidenza le mie lacune.
Here I Stand è un titolo ambizioso e vasto, non solo per la durata delle partite, ma anche per il suo impatto globale. Questo gioco è al centro di molte discussioni su BGG e nei forum, con numerosi articoli di approfondimento che ne esplorano le dinamiche.
Per me, Here I Stand è paragonabile all’Ulysses di Joyce: ne parlano in molti, ma quanti lo hanno realmente giocato fino in fondo? Proprio come l’opera dell’autore irlandese, il gioco di Ed Beach è un capolavoro che suscita opinioni contrastanti, ma che merita di essere esplorato con profondità e dedizione. È un’esperienza che richiede un coinvolgimento intellettuale per essere apprezzata appieno.
Posso dire senza esitazione che Here I Stand occupa un posto d’onore nella mia personale classifica dei giochi da tavolo. Ma perché lo amo così tanto? Immergiamoci insieme nel tumultuoso XVI secolo per scoprirlo!
Panoramica del Gioco
Here I Stand, creato da Ed Beach e pubblicato da GMT Games nel 2006, ha visto una riedizione nel 2018 in occasione del cinquecentenario della Riforma, con una traduzione in italiano realizzata da Ergo Ludo. Nella versione del 2018, è possibile giocare in due con una variante che limita le Potenze a Papato e Protestanti, ma il gioco è progettato per un numero di giocatori che varia da 2 a 6. Tuttavia, per una vera esperienza completa, consiglio vivamente di giocare con sei partecipanti, poiché gestire più di una Potenza può risultare limitante e rendere il divertimento al tavolo meno coinvolgente.
Le meccaniche principali del gioco includono una combinazione di carte, gestione della mano, punti azione, mappa point-to-point, poteri variabili e una buona dose di negoziazione e diplomazia. Una partita può durare fino a 10 ore, ma se tutti i giocatori sono esperti, la durata si riduce a circa 6 ore. In termini di complessità, ha un punteggio di 4.62 su 5 su BGG e un 6 su 9 sulla scala di GMT.
L’ambientazione storica di Here I Stand
Here I Stand è ambientato durante la Riforma e Controriforma (1517-1555), un periodo di enormi cambiamenti politici e religiosi, ma anche di scoperte scientifiche e artistiche. Nomi come Martin Lutero, Calvino, Enrico VIII, Carlo V e Michelangelo sono familiari a chiunque abbia studiato storia.
In quegli anni, la Chiesa Cattolica affrontava una crisi profonda, mentre le guerre imperversavano in tutta Europa. Le Potenze in gioco – Asburgo, Francia, Inghilterra e Ottomani – cercavano di espandere la propria influenza, dando vita a conflitti e alleanze che si intrecciano con la diplomazia.
In Here I Stand, i giocatori rivivono questi tumultuosi eventi storici, impegnandosi in un sistema di regole asimmetrico che riflette le diverse strategie delle Potenze dell’epoca.
Componenti del Gioco
L’edizione del cinquecentenario è di alta qualità e soddisfacente. Il tabellone, ben realizzato, mostra la mappa dell’Europa e dell’area mediterranea, con città e collegamenti rappresentati in modo chiaro. Le 135 carte, in formato GMT, presentano il valore dei Punti Comando e contengono illustrazioni storiche.
Il gioco è arricchito da oltre 500 segnalini, che rappresentano forze militari e navali, nonché diversi indicatori funzionali al gameplay. Il regolamento è ben strutturato e corredato di esempi, mentre il libro degli scenari offre approfondimenti storici affascinanti che arricchiscono l’esperienza di gioco.
Il funzionamento di Here I Stand
Spiegare nel dettaglio il funzionamento di Here I Stand richiederebbe troppo tempo, ma posso dare un’idea generale delle sue dinamiche. Durante i turni, i giocatori si alternano in un ordine prefissato, giocando carte per utilizzare i Punti Comando o attivare eventi.
La fase diplomatica precede i turni, permettendo ai giocatori di discutere segretamente alleanze e strategie. Ad esempio, la Francia potrebbe cercare di allearsi con gli Asburgo per contrastare l’espansionismo ottomano, creando situazioni di tensione e opportunità.
Le questioni militari e religiose
Il gioco ruota attorno al concetto di Chiave, città strategicamente importanti il cui controllo determina il punteggio e la possibilità di pescare carte. La parte religiosa è altrettanto cruciale, con Papato e Protestanti che si contendono l’anima dell’Europa, cercando di convertire territori e influenzare la fede.
Come si vince
In Here I Stand ci sono diverse strade per la vittoria: si può raggiungere una Vittoria automatica, Militari o Religiosa, oppure si può vincere per punti alla fine di un turno.
Difetti e Pregi
Sebbene il mio entusiasmo per Here I Stand sia palpabile, è doveroso riconoscere alcuni difetti. La scalabilità è limitata, e il gioco brilla davvero con sei giocatori motivati e pronti a immergersi completamente nell’esperienza. La complessità delle regole e il tempo richiesto possono intimidire i nuovi giocatori.
Tuttavia, se il tavolo giusto è composto da appassionati, il gioco offre un’esperienza ricca e coinvolgente, capace di far rivivere un periodo storico affascinante e di generare emozioni durature. Here I Stand non è solo un gioco, ma un viaggio attraverso la storia, in grado di arricchire la nostra conoscenza e di intrattenere per ore.