Sono tra le poche persone che hanno sempre apprezzato la sesta parte de Le Bizzarre Avventure di JoJo, conosciuta come Stone Ocean. Questa mia opinione non è certo comune, ma mi ha portato a guardare con grande aspettativa all’adattamento animato, specialmente dopo il brillante lavoro su Vento Aureo. Quando sono stati rilasciati i primi 12 episodi a dicembre 2021, le mie aspettative sembravano essere rispettate. Tuttavia, la decisione di Netflix di farci attendere ben nove mesi per la seconda parte di Stone Ocean, che copre una parte significativa della storia, ha lasciato un po’ di amaro in bocca. La prossima tranche di episodi non ha ancora una data di uscita e questo ha alimentato la frustrazione dei fan.
Purtroppo, nonostante l’attesa, il lavoro di David Production in questa seconda parte è decisamente al di sotto degli standard a cui eravamo abituati. Stone Ocean, composta da 12 episodi rilasciati su Netflix il 1 settembre 2022, non riesce a reggere il confronto con le altre parti della serie, e ora cerchiamo di capire perché.
Kiss of Love and Revenge
Questa seconda parte di Stone Ocean non è considerata una stagione a sé stante da Netflix, ma semplicemente una continuazione dei dodici episodi precedenti. La trama riprende esattamente dagli eventi legati alla “Strategia Savage Garden”, il piano messo a punto dalla Speedwagon Foundation per recuperare il disco contenente i ricordi e lo stand Star Platinum di Jotaro Kujo, inizialmente rubato da Enrico Pucci, il cappellano della prigione. Jolyne ha ottenuto solo parzialmente il suo obiettivo, con l’aiuto di Weather Report, ma ne è uscita ferita. Il tredicesimo episodio segna l’inizio dell’arco narrativo conosciuto dai fan come “Kiss of Love and Revenge”, che si colloca intorno al capitolo 50 del manga.
La storia inizia con alcune differenze: Jolyne viene portata in isolamento nel reparto di massima sicurezza, mentre assistiamo a un flashback che mette in evidenza il personaggio di Ermes, che diventa la vera protagonista di questi primi episodi del secondo blocco.
L’ordine degli eventi è stato leggermente modificato per creare maggiore suspense, senza aggiungere elementi significativi che possano cambiare la trama principale. In alcune scene “anime-only”, abbiamo l’opportunità di vedere che le guardie che accompagnano Jolyne non sono più semplici figure anonime, ma personaggi con nomi e personalità, rendendo il tutto più interessante. Tuttavia, la lentezza della narrazione e la scarsa chiarezza dei combattimenti, già criticate in passato, rimangono un problema. La seconda parte di Stone Ocean ha momenti di grande intensità emotiva, ma i picchi di pathos sono accompagnati da momenti di stasi che possono risultare frustranti. La storia si riprende solo negli episodi finali, mentre gran parte dei nuovi 13 episodi si concentra su una sorta di “battle royale” nel reparto di massima sicurezza, con combattimenti poco coinvolgenti e risoluzioni poco credibili.
Stardust Jailbreakers
Il cast di Stone Ocean è piuttosto limitato, ma in questi episodi alcuni personaggi secondari, come Narciso Anasui e F. F., iniziano a guadagnare maggiore rilevanza. F. F. passa da semplice macchietta comica a un membro fondamentale del gruppo. Il character development di Ermes e F. F. è notevole, soprattutto attraverso gli scontri con Sports Maxx e Kenzo, che rivelano le loro vere motivazioni e personalità.
Il doppiaggio mantiene le stesse voci della parte precedente, con Ai Fairouz che interpreta una Jolyne sempre più ribelle. Tuttavia, il doppiaggio italiano presenta alcuni errori di pronuncia e accenti, il che può risultare fastidioso. Inoltre, la scelta di non usare una voce più squillante per Jolyne, una giovane di diciannove anni, è discutibile. La censura di alcune espressioni e il cambiamento di nomi di personaggi e stand per questioni di copyright sono altrettanto deludenti.
Un lavoro sotto la media
Dal punto di vista tecnico, David Production non riesce a brillare come in passato. Si nota una certa mancanza di fluidità nell’animazione, con scene statiche o ripetute troppo spesso. Ci sono pochi momenti in cui l’animazione è davvero fluida e dettagliata. Tuttavia, gli animatori hanno fatto un buon lavoro nel rendere più comprensibili alcune delle coreografie di combattimento, che nel manga originale risultavano piuttosto confuse.
La tradizione di cambiare l’opening in base agli eventi significativi sembra essere stata abbandonata, con il riutilizzo della stessa opening del primo blocco, modificata solo in parte per riflettere gli sviluppi della trama.
Stone Ocean ha subito una trasformazione rispetto a Vento Aureo, che era diventato un’icona grazie a scene memorabili e meme. La distribuzione di Netflix ha stravolto la routine degli appassionati, eliminando il tanto atteso “JoJo Friday”. Questo cambiamento ha minato il senso di attesa e hype, con un’attesa comica di nove mesi tra la prima e la seconda parte.
Non sono mai stato favorevole all’idea di “saltare” parti di una saga come quella di JoJo, che merita di essere vissuta nella sua interezza. Tuttavia, questo adattamento di Stone Ocean ha dimostrato di essere al di sotto delle aspettative, presentando una delle parti più lente e confuse senza particolari slanci artistici. Se avete apprezzato la prima parte, proseguite con la visione; altrimenti, potrebbe essere meglio aspettare la terza parte per godervi l’intera esperienza.
Punti di forza:
– Buon sviluppo dei personaggi secondari
– Alcuni momenti epici, seppur rari
– Doppiaggio giapponese di alta qualità
– Combattimenti più chiari da seguire
Punti deboli:
– Evidenti limiti nella qualità dell’animazione
– Politica di distribuzione di Netflix che ha distrutto l’hype
– Adattamento di una delle parti più noiose di JoJo