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The Deer King – Il re dei cervi: tra avventura e legami

Era il 1990 quando un giovane e promettente studente, Masashi Ando, si fece notare dallo Studio Ghibli con il suo provino. Da quel momento, il suo nome divenne sinonimo di qualità nell’animazione. Dopo aver contribuito a pellicole iconiche come Principessa Mononoke, La città incantata e Your Name, Ando sentì la necessità di affrontare nuove sfide. Nel 2018, annunciò il suo nuovo progetto: l’adattamento animato dei romanzi di The Deer King, scritto da Nahoko Uehashi. Condivise la regia con Masayuki Miyaji, un altro allievo del maestro Miyazaki. Inizialmente previsto per il 2020, il film debuttò in Giappone nel febbraio 2022 e sbarcò in Italia il 27, 28 e 29 giugno dello stesso anno.

Una storia di coraggio e speranza

La trama di The Deer King narra le avventure di Van, un uomo che si oppone alle ambizioni espansionistiche dell’Impero di Zol, finendo per diventare schiavo in una miniera. Una notte, le miniere vengono attaccate da lupi neri, creature portatrici di una malattia mortale chiamata mittsal. Grazie a questo attacco, Van riesce a scappare insieme a Yuna, una giovane orfana. Nonostante i morsi dei lupi, entrambi non contraggono la malattia, attirando l’interesse del medico Hohsalle, che cerca una cura. Le loro vite si intrecciano in un complesso gioco di potere, con il destino del Regno di Aquafa legato al passato di Van e al futuro di Yuna.

Legami speciali

Il vero fulcro di The Deer King è il legame tra Van e Yuna, un rapporto che va oltre il sangue. Van, ex guerriero dei Corni Solitari, ha perso tutto, ma la sua vita cambia quando incontra Yuna, una ragazzina solare e piena di vita. Insieme, affrontano le sfide del loro mondo, scoprendo una nuova ragione di vita. Anche se il loro legame non è di sangue, il loro affetto è autentico e profondo.

Hohsalle, il medico che studia gli anticorpi di Van e Yuna, diventa un personaggio di rilievo nella seconda parte del film, anche se la sua storia risulta meno incisiva rispetto al rapporto tra i due protagonisti. La narrazione a volte si fa complessa, con trame politiche e la ricerca della cura al mittsal che possono confondere lo spettatore. La conclusione degli eventi, sebbene interessante, può lasciare un senso di incompletezza.

Comparto visivo e sonoro: un mix di emozioni

Le animazioni di Production I.G., note per opere come Ghost in the Shell, presentano uno standard qualitativo discreto. Tuttavia, alcune scene d’azione non sono rappresentate al meglio, e i contrasti di colori possono risultare eccessivi. La direzione artistica, curata da Ando, offre spunti interessanti, ma non riesce a rendere i personaggi memorabili.

D’altra parte, la colonna sonora si rivela un punto forte del film. Le composizioni di Harumi Fuuki immerso lo spettatore nel mondo di Van e Yuna, regalando un’atmosfera grandiosa. Il tema principale, One Reason, cantato da milet, aggiunge ulteriore profondità emotiva, mentre il doppiaggio italiano si distingue per la qualità e l’armonia delle voci.

Tematiche profonde

Nonostante possa sembrare che la trama di The Deer King manchi di originalità, affronta tematiche significative come la guerra e la malattia. Gli autori esprimono chiaramente la loro condanna alla guerra e l’importanza della cooperazione per sconfiggere il mittsal. Elementi di spiritualità giapponese si intrecciano a messaggi universali, offrendo spunti di riflessione che trascendono il contesto del film.

A chi è consigliato The Deer King – Il re dei cervi?

The Deer King – Il re dei cervi non è un film per tutti; la sua complessità e i suoi temi articolati richiedono una visione attenta. Nonostante alcuni difetti, come la mancanza di approfondimento sul passato di Van, il film mantiene un fascino che potrebbe attrarre una nicchia di appassionati. Non aspettatevi il tipico stile dello Studio Ghibli, ma piuttosto un’opera che, sebbene gradevole, manca di quel tocco indimenticabile.

Punti di forza:
– Colonna sonora eccezionale
– Tematiche profonde e innovative
– Doppiaggio italiano di alta qualità
– Protagonisti ben caratterizzati e facili da amare

Punti deboli:
– Passato dei personaggi poco sviluppato
– Personaggi secondari poco incisivi
– Regia e animazioni non sempre all’altezza, specialmente nelle scene d’azione
– Ritmo altalenante e confuso in alcune parti

In sintesi, The Deer King – Il re dei cervi si presenta come un viaggio imperfetto che esplora relazioni umane e conflitti di potere, lasciando spazio a riflessioni che risuoneranno in chi saprà ascoltare.