La stagione invernale di quest’anno ha visto la conclusione di una delle serie più attese: con i sette episodi del Mugen Train Arc e gli undici dell’Entertainment District Arc, si chiude l’avventura di DEMON SLAYER – Stagione 2, un viaggio che ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, ci sono stati grandi elogi, soprattutto per l’animazione, dall’altro, le critiche non sono mancate, in particolare riguardo alla “doppia copertura” del primo arco narrativo e alcune scelte nella narrazione. Gli appassionati dello studio ufotable saranno soddisfatti del risultato finale? Scopriamolo insieme in questa recensione!
Un arco narrativo in due parti
Quando si parla della stagione 2 di DEMON SLAYER, è fondamentale fare una distinzione chiara. Il primo episodio, dedicato alla backstory dell’amatissimo Rengoku, il Pilastro della Fiamma, rappresenta un’eccezione, mentre il resto degli episodi del Mugen Train Arc è in gran parte una ripetizione di quanto già visto nel film di grande successo, DEMON SLAYER THE MOVIE: MUGEN TRAIN. Sebbene alcune scene siano state ampliate e approfondite, la sostanza rimane invariata. Pertanto, ci concentreremo sulla parte più fresca della stagione, ovvero l’Entertainment District Arc, che segue Tanjiro, Zen’itsu e Inosuke nella loro ricerca di un demone nascosto nel quartiere dei piaceri.
Dopo il drammatico scontro sul treno Mugen, i nostri eroi si ritrovano a dover affrontare un nuovo avversario, Daki, la sesta luna crescente, e a collaborare con un altro pilastro, Uzui Tengen, il Pilastro del Suono, insieme alle sue tre kunoichi: Suma, Makio e Hinatsuru. Questa parte della storia, già presente nei volumi 9, 10 e 11 del manga, è ricca di colpi di scena e tensione.
Le polemiche della stagione
Questa stagione ha sollevato varie polemiche, in particolare sulla decisione di ripetere l’arco narrativo del Mugen Train. Molti spettatori, che avevano già visto il film, hanno trovato poco stimolante ricominciare da capo. Tuttavia, questa scelta ha una sua logica se si considera la distribuzione su Crunchyroll, rispetto a quella esclusiva su Amazon Prime Video del film.
Un altro punto controverso riguarda le tematiche affrontate. Molti si sono concentrati sulla rappresentazione delle relazioni poligame di Uzui e sulla percezione della discriminazione femminile nel quartiere dei piaceri. Ma chi è familiare con il manga sa che questo aspetto culturale è abbastanza comune nel genere. Critiche sono state sollevate anche riguardo alla durata dell’episodio finale, inizialmente annunciato come di 45 minuti, ma che si è rivelato di soli 32 minuti, lasciando i fan con un po’ di delusione. Tuttavia, questo significa che ci aspetta un nuovo arco narrativo, quello del villaggio dei fabbri, e possiamo considerarlo un segno di successo.
La qualità firmata ufotable
Come già sottolineato nella recensione della prima stagione, il merito del successo di Demon Slayer è, senza dubbio, dello studio di animazione ufotable. L’anime supera il manga grazie a una combinazione di arte visiva e colonna sonora che elevano la narrazione. Gli spettatori possono apprezzare l’abilità nello sfruttare i toni notturni e le atmosfere suggestive, dalle lanterne nei quartieri dei piaceri alle scene di combattimento spettacolari. Ogni personaggio è contraddistinto da colori e emozioni, e anche i personaggi secondari riescono a lasciare un’impronta nella memoria degli spettatori.
Le animazioni sono fluide e dinamiche, con momenti di intensa calma che amplificano l’importanza di ciascuna scena. L’uso della CGI è ben integrato, a differenza di quanto visto in alcune precedenti produzioni. Questo mix di tecnica e creatività rende la visione un’esperienza coinvolgente e immersiva.
La via del demone e il messaggio di Gotouge
Il lavoro di Koyoharu Gotouge è fondamentale per il successo della serie. La rappresentazione dei demoni si distacca da molti recenti titoli che cercano sempre una giustificazione per l’oscurità. Qui, i demoni sono entità maligne e senza scrupoli, rendendo ogni scontro con il protagonista, Tanjiro, ancora più drammatico. La narrazione riesce a mantenere separati il lato umano dei demoni e la loro natura malvagia, creando una tensione che coinvolge lo spettatore.
Un anime per tutti
DEMON SLAYER – Stagione 2 è adatto a un vasto pubblico, dai fan degli shonen più tradizionali a chi è attratto da anime più recenti e innovativi. Non ci sono contenuti espliciti o storie d’amore, ma solo combattimenti emozionanti e una narrazione avvincente. Anche se ci sono scene sanguinose, l’anime evita di scivolare nello splatter, mantenendo un equilibrio che lo rende accessibile a tutti.
Punti di forza e debolezza
– Animazioni di alta qualità
– Combattimenti entusiasmanti e dinamici
– Buona copertura dell’anime rispetto al manga
– Tematiche riflessive
– Riadattare l’arco del treno Mugen ha sollevato critiche
– Alcune banalità nella narrazione
Una luna in continua crescita
DEMON SLAYER: Kimetsu no Yaiba continua a conquistare il pubblico con una combinazione di animazione straordinaria e una trama avvincente. I combattimenti si fanno sempre più intensi, e la forza dei protagonisti si confronta con quella dei demoni. La stagione riesce a soddisfare le aspettative, portando i fan a essere sempre più impazienti per il prossimo arco narrativo. Anche se non avrà l’originalità di titoli storici, il mix di tradizione e innovazione continua a brillare. Non resta che attendere il futuro di questa saga che promette di non deludere mai.