Samurai Kan è uno dei recenti librogame pubblicati da EL Edizioni, scritto da Pierdomenico Baccalario e illustrato da Mattia Simeoni. Questo titolo è consigliato a partire dai 9 anni e ci catapulta nel mondo affascinante dei samurai e della cultura giapponese. Siete pronti a tornare a casa o vi lascerete coinvolgere in nuove avventure?
La trama avvincente
La storia di Samurai Kan inizia dopo la terribile battaglia di Sekigahara. Vesti i panni di Kan, un giovane guerriero che, insieme al suo amico Toshi, cerca di fuggire dai soldati nemici e dai banditi. La missione è chiara: tornare al villaggio e ricongiungersi con la propria famiglia. Tuttavia, il percorso verso casa è ricco di scelte che possono portare a nuovi pericoli o a salvezze inaspettate.
Ogni decisione che prendi ti avvicina al tuo obiettivo, ma non senza sorprese. Una volta raggiunto il villaggio, Kan si accorgerà che la guerra ha lasciato il segno anche lì, con gli invasori che rendono la sua missione ancora più difficile. L’ambientazione giapponese offre un contesto ricco di opportunità per affinare tecniche di combattimento e affrontare prove di coraggio e lealtà.
Un formato accessibile
Con Samurai Kan, EL Edizioni continua a seguire una linea editoriale ben definita. Il libro, leggero e compatto, è pensato per i giovani lettori e per accompagnarli nelle loro avventure. La copertina, dai colori vivaci e dall’illustrazione moderna, riesce a catturare l’attenzione dei ragazzi, evocando immediatamente l’atmosfera del Giappone feudale.
Il volume presenta 192 pagine suddivise in 151 paragrafi, corredato da un’introduzione e da una scheda del personaggio. I bordi colorati, questa volta rosa, sono un segno distintivo della collana, che rende il libro facilmente riconoscibile e collezionabile.
Le illustrazioni di Mattia Simeoni, in bianco e nero e a tutta pagina, arricchiscono la narrazione, rendendo l’avventura ancora più immersiva e coinvolgente.
Meccaniche di gioco semplici
Samurai Kan si rivolge a un pubblico di neofiti, con meccaniche di gioco semplici e intuitive. Il sistema si basa su due valori principali: l’Abilità con la spada, che varia da 7 a 12, e la Resistenza, che va da 14 a 24. Questi valori determinano la forza offensiva di Kan e i suoi punti vita, con la Resistenza che decreta la sconfitta quando si esaurisce.
Nel corso dell’avventura, Kan può apprendere tecniche di combattimento ispirate alle arti marziali giapponesi, come la Gru o l’Orso, che offrono vantaggi nei duelli. Ci sono anche alcuni elementi come l’oro, per acquistare equipaggiamento, e i pasti, che permettono di recuperare Resistenza.
La struttura del librogame è quella classica, con scelte che influenzano il percorso narrativo. Il sistema di combattimento è molto semplice: si tira un dado, si somma il punteggio di Abilità e si confronta con quello dell’avversario per determinare chi infligge danni. Questo approccio rende gli scontri rapidi, perfetti per chi si avvicina per la prima volta al genere.
Un’esperienza contrastante
Samurai Kan suscita emozioni contrastanti. Da un lato, la sua semplicità lo rende accessibile a chi non ha mai provato un librogame; dall’altro, questa linearità potrebbe deludere chi cerca un’esperienza più profonda. La narrazione può risultare sorprendentemente breve: esiste un percorso che porta al finale in soli undici paragrafi, e quel finale non è davvero conclusivo, rimandando a una missione futura.
Tuttavia, il libro riesce a trasmettere momenti di forte coinvolgimento emotivo. L’amicizia tra Kan e Toshi è ben delineata e autentica, e il ritorno al villaggio conquistato dai nemici trasmette una sensazione palpabile di tensione e perdita. Anche con paragrafi brevi, Baccalario riesce a regalare attimi di avventura intensi e coinvolgenti.
Un’ambientazione avvincente
Le illustrazioni sono evocative e l’ambientazione del Giappone feudale è presentata in modo semplice ma efficace, perfetta per un pubblico giovane.
Un sistema di combattimento da rivedere
Le meccaniche di combattimento, sebbene semplici, meritano un approfondimento. Basate su tiri di dado che sommano l’Abilità del personaggio e quella dell’avversario, risultano rapide ma possono diventare ripetitive. Un punteggio di Abilità alto rende i duelli troppo facili, mentre uno basso può rendere le sfide frustranti. Questo è un limite comune a molti librogame, dove il combattimento è più un elemento meccanico che una vera sfida strategica.
In sintesi, Samurai Kan è un punto di partenza ideale per i librogame, specialmente per i ragazzi e i lettori alle prime armi. La sua semplicità e immediatezza offrono momenti narrativi coinvolgenti, anche se potrebbe non soddisfare chi cerca una maggiore complessità e longevità.
A chi è consigliato
Samurai Kan è rivolto principalmente a un pubblico giovane, a partire dai 9 anni, ma può attrarre anche adulti in cerca di un librogame leggero e introduttivo. Perfetto per chi si avvicina per la prima volta al genere, offre regole chiare e partite rapide. È anche un’ottima scelta per genitori e figli che vogliono condividere scelte e avventure, trasformando il tutto in un’esperienza narrativa e ludica da vivere insieme.
Considerazioni finali
Samurai Kan conferma il trend della collana: un librogame semplice, immediato e accessibile, ideale per lettori giovani o neofiti. La narrazione, sebbene breve, riesce a evocare emozioni grazie al legame tra Kan e Toshi e alla tensione del ritorno al villaggio. Anche se il sistema di combattimento risulta un po’ ripetitivo, si sposa bene con la filosofia del librogame. Le illustrazioni e l’ambientazione giapponese arricchiscono ulteriormente l’esperienza, rendendola piacevole e coinvolgente.